Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Admin (del 06/03/2013 @ 14:15:15, in AMBIENTE, linkato 1534 volte)
PISA: San Rossore,Villa del Gombo, al via i lavori per il posizionamento di pannelli fotovoltaici.
Sono iniziati nei giorni scorsi i lavori per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico alla Villa del Gombo, che permetterà all’Ente Parco di conseguire un significativo risparmio energetico nella gestione della struttura: realizzato in parte con i fondi del Programma di utilizzo delle risorse destinate alla Tenuta di San Rossore, e in parte grazie alla partecipazione ad un bando di Federparchi, l’impianto è infatti dimensionato per soddisfare l’intero fabbisogno di energia elettrica dell’edificio, e di altre strutture del Parco nella Tenuta. Nell’ambito delle energie rinnovabili, tra il 2010 e il 2011 il Parco aveva già definito la regolamentazione per il loro sviluppo all’interno dell’area protetta: una deliberazione del Consiglio del 3 ottobre 2011 aveva in particolare approvato la normativa allegata ai piani di gestione del Parco, che introduce i criteri generali da applicare nella valutazione dei progetti relativi ad impianti di produzione di energia da fonti di rinnovabili nell’area protetta, favorendo così nuovi interventi e investimenti da parte dei privati. La nuova politica energetica ha però ad oggetto anche le iniziative dello stesso Ente Parco e mira così all’abbattimento dei costi energetici attualmente sostenuti per la gestione delle varie attività svolte dal Parco (attività agricole e degli uffici, visite guidate ed educazione ambientale, etc.), e dei costi ambientali, in termini di riduzione delle emissioni inquinanti climalteranti in atmosfera. La soluzione tecnologica scelta per la Villa del Gombo è all’avanguardia e prevede l’utilizzo di moduli fotovoltaici di nuova generazione ad alta efficienza, particolarmente resistenti agli agenti atmosferici ed alla salsedine – vista appunto la vicinanza al mare – con una potenza di picco elevata e dimensioni tali da ridurre notevolmente la superficie occupata; il sistema di montaggio evita inoltre interventi invasivi (quali perforazioni alla struttura del tetto) sull’edificio esistente, visto il suo valore storico e documentario, e realizza il posizionamento dei pannelli mediante l’utilizzo di innovative zavorre. L’impianto avrà una potenza totale pari a circa 20 kW e una produzione di energia annua pari a quasi 25.000 kWh, grazie ai 58 moduli che occupano una superficie di circa 120 metri quadri e che saranno posizionati nei settori est ed ovest della copertura della Villa.
Ufficio stampa Ente Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli
Di Admin (del 08/03/2013 @ 15:21:24, in AMBIENTE, linkato 1521 volte)
Andrea Gennai sarà il nuovo Direttore del Parco di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli.
nella foto : Andrea Gennai
Andrea Gennai, pisano, assumerà dal mese di aprile l’incarico di Direttore del Parco naturale regionale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli; ad annunciarlo è il Presidente del Parco, Fabrizio Manfredi. Il Presidente dell’Ente Parco ha voluto confermare la sua volontà, già manifestata nelle scorse settimane, di effettuare la sua scelta nella più totale autonomia e senza alcun condizionamento, seppure procedendo anche tramite una interlocuzione costruttiva con le istituzioni ed il territorio, necessaria per garantire la più ampia condivisione possibile circa l’individuazione della figura più idonea a ricoprire il prestigioso incarico. «La mia decisione – dichiara Manfredi – tiene conto non solo dell’esperienza professionale di Gennai, ma anche delle competenze che sarà necessario mettere in campo per affrontare le numerose sfide che attendono il Parco e per procedere al rilancio dell’area protetta secondo gli obiettivi della mia gestione: dalla imprescindibile necessità di salvaguardare ambiente e biodiversità, alla concezione dell’area protetta quale opportunità per un arricchimento della qualità della vita e di fruizione per le comunità locali; e ancora, dal ruolo attivo dell’Ente come modello di sviluppo sostenibile, alla piena valorizzazione delle potenzialità dell’area protetta quale luogo sempre più ambito di studio, formazione e ricerca, passando per una rinnovata capacità progettuale in ambito comunitario, indispensabile per garantire nuove risorse finanziarie all’area protetta.» Nato nel 1970 a Pisa, dove ha svolto gli studi superiori, Andrea Gennai non è un volto nuovo per chi si occupa di aree protette: laureato con lode in Scienze forestali presso l’Università di Firenze con una tesi sulla pianificazione forestale del Parco Nazionale d’Abruzzo, ha iniziato a dedicarsi alle aree protette sin dall’età di 21 anni, collaborando nel settore del volontariato e dell’educazione ambientale del Parco d’Abruzzo, fino a rivestirne il ruolo di tecnico forestale a contratto. Vincitore di concorso pubblico per il profilo, ricoperto sino ad oggi, di Responsabile del servizio pianificazione e gestione delle risorse nel Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, si è specializzato con un Master universitario di secondo livello in “Governance delle aree naturali protette” e partecipando alla Scuola di alta formazione in “Economia e diritto dell’ambiente e dell’agroalimentare”. Nel corso della sua esperienza lavorativa ha gestito decine di progetti di investimento, divenendo esperto di attivazione, gestione e rendicontazione dei progetti comunitari, oltre a svolgere il ruolo di Vice Direttore del Parco casentinese in occasione delle assenze o della vacanza della figura del Direttore. Membro esperto della Consulta tecnica delle Regione Toscana per le aree protette e la biodiversità, nonché socio dell’Accademia Italiana di Scienze Forestali, è consulente scientifico della RAI per la predisposizione di puntate sulle tematiche ambientali e forestali nella trasmissione di RAI TRE “Geo & Geo”, alla quale partecipa come esperto da oltre 20 puntate. «Com’evidente, la nomina di un professionista già ampiamente conosciuto nell’ambito delle aree protette toscane e italiane costituisce una scelta di qualità, – conclude il Presidente – da un lato rivolta a consolidare ed irrobustire il lavoro svolto negli anni scorsi dal precedente Direttore, Ing. Sergio Paglialunga, a cui va il ringraziamento mio e di tutta la struttura dell’Ente, e dall’altro indirizzata a rilanciare, riorganizzare e riposizionare su terreni più avanzati il Parco rispetto alle sue nuove missioni, aprendo una seconda fase nella sua vita, dopo una prima che ha fatto seguito alla sua istituzione ed al suo riconoscimento.» Il comunicato stampa integrale è disponibile anche in allegato, unitamente ad una foto e a informazioni di approfondimento relative alla procedura di nomina in parte già divulgate nelle scorse settimane. ------------
ufficio stampa Ente Parco Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli.
Di Admin (del 16/08/2013 @ 13:19:40, in AMBIENTE, linkato 1498 volte)
Livorno 16 agosto’13 – Dal CIBM - Centro Interuniversitario per la Biologia Marina ed Ecologia Applicata - riceviamo e pubblichiamo:
LA COLTIVAZIONE DELLA POSIDONIA OCEANICA IN UN PROGETTO DEL CENTRO INTERUNIVERSITARIO DI BIOLOGIA MARINA DI LIVORNO
..." Che la Posidonia oceanica sia una pianta acquatica indispensabile per la preservazione dell’ambiente marino è oramai cosa ben nota anche al pubblico non specializzato, molti conoscono la sua importanza come produttrice di ossigeno ed è provato il suo ruolo di difesa dei litorali dai sempre più diffusi fenomeni di erosione. Da molti anni però la Posidonia è purtroppo andata incontro ad una progressiva regressione che interessa, sebbene in misura diversa, tutte le coste italiane. E’ per questo motivo che recentemente sono stati avviati diversi tentativi di sperimentare sistemi di riforestazione dei fondali marini. Il Centro Interuniversitario di Biologia Marina di Livorno ha realizzato, nell’ambito di un progetto di ampliamento dell'area portuale di Civitavecchia, un’ampia attività di espianto e reimpianto di Posidonia oceanica nel tratto costiero laziale allo scopo di mitigare l'impatto ambientale conseguente ad un’opera di sviluppo delle infrastrutture portuali; in sostanza le piante sono state preventivamente espiantate dai fondali interessati dai lavori e reimpiantate in aree adiacenti. Nel complesso è stata riforestata un’area di 10.000 metri quadri dove sono state reimpiantate oltre 400.000 talee. “Siamo fortemente soddisfatti di aver realizzato questo progetto innovativo, si tratta di una operazione ambientale importante, una speranza per la conservazione delle praterie di Posidonia che sono uno degli habitat marini più preziosi ed importanti per il nostro mare- commenta il Presidente del CIBM Massimo Gulì ed assessore all’ambiente del Comune di Livorno - una vera e propria nuova attività di prevenzione e conservazione ambientale che ci auguriamo sia valutata in futuro anche da altre realtà portuali che hanno necessità di realizzare opere per lo sviluppo delle proprie infrastrutture”.....
Di Admin (del 21/11/2013 @ 16:04:46, in AMBIENTE, linkato 1760 volte)
CIBM partecipa all’Agenda di Livorno del 2014 della casa editrice Erasmo
Il CIBM - Centro Interuniversitario di biologia marina di Livorno - partecipa alla pubblicazione della Casa Editrice Erasmo di Livorno nella sezione ambiente con una descrizione delle “peculiarità” delle coste livornesi dal titolo “Il mare di Livorno”. Il Mare di Livorno nella costa livornese presenta vari aspetti di interesse ecologico, archeologico e paesaggistico, specialmente con le coste rocciose a sud, nel cui mare antistante, ad una profondità tra i 20 ed i 40 m., si trovano organismi tra i quali il corallo rosso e con la zona delle Secche della Meloria davanti alla città. Queste secche sono un’area di bassi fondali che si estende per 40 Kmq a circa 4 miglia al largo di Livorno. I fondali delle Secche si presentano accidentati per la presenza di numerosi anfratti e canaloni e depressioni della roccia di forma più o meno circolare chiamati localmente “catini”. Nei catini si deposita sabbia che deriva sia dall’erosione delle rocce che dal decadimento delle formazioni coralligene e da frammenti di conchiglie. Per le caratteristiche dei popolamenti animali che ci vivono e per la biodiversità che presentano è stata istituita dal 2010 l’Area Marina Protetta “Secche della Meloria” con fini di conservazione e valorizzazione delle risorse naturali. In particolare vanno conservati tutti quegli aspetti naturali che hanno consentito e consentono tuttora un alto grado di biodiversità delle secche. Tale aspetto è stato messo in evidenza alcuni anni fa da indagini che hanno consentito la scoperta di alcune specie animali nuove per la scienza. Ad una di esse, un piccolo copepode che vive nelle sabbie dei catini, è stato dato il nome di Meloriastacus ctenidis (piccolo gambero della Meloria) legando così per sempre il nome della Meloria alla nuova specie.
Di Admin (del 20/02/2014 @ 16:29:37, in AMBIENTE, linkato 1788 volte)
Livorno, 3 febbraio 2014.
Centro Interuniversitario di Biologia Marina
Riceviamo e pubblichiamo :
Al termine di un percorso molto impegnativo ma estremamente virtuoso, il Centro Interuniversitario di Biologia Marina di Livorno CIBM è riuscito a conseguire, per primo in Italia, la certificazione 17025:2005 per importanti prove biologiche di laboratorio. La certificazione è stata rilasciata da “Accredia” che è l’unico ente nazionale autorizzato a svolgere attività di accreditamento in questo campo e tale accreditamento, che riguarda nel suo complesso, anche prove di laboratorio fisiche e chimiche, costituisce per il CIBM un elemento di conferma dell’eccellenza livornese delle proprie competenze di ricerca e consulenza nel campo della biologia marina. Le prove accreditate ricoprono buona parte dei settori di attività del CIBM e riguardano in particolare modo i sedimenti marini con la determinazione di metalli, granulometria ed i saggi eco tossicologici con Riccio di Mare e Corophium orientale, ma anche l’analisi delle comunità bentoniche di fondi mobili ed il riconoscimento di specie ittiche oggetto di pesca commerciale. “Sempre più spesso sia a livello nazionale che internazionale si richiedono autorevolezza e garanzie crescenti circa la qualità e dei servizi prestati; anche la ricerca e la consulenza ambientale che ne può conseguire, sono chiamate non solo a garantire il rispetto dei requisiti legislativi nazionali ed europei, ma a porsi obiettivi di qualità sempre più alti.
Il CIBM di Livorno anche in questo caso risulta un precursore a livello nazionale essendo tra l’altro il primo ed attualmente unico laboratorio ad accreditare alcune tipologie di prove biologiche. Il risultato conseguito è già motivo di grande soddisfazione ma costituisce solo un primo passo verso un percorso che ci pone l’obiettivo, ambizioso ma realizzabile, di conseguire l’accreditamento anche di tutte le prove di laboratorio che svolgiamo, comprese alcune attualmente in via di sperimentazione e tra le più innovative nell’ambito dell’ecologia marina”. commenta il Presidente del CIBM ed Assessore all’ambiente del Comune di Livorno Massimo Gulì
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