Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
OLT: 10 ANNI PER UN PROGETTO: A FINE ANNO LA NAVE SARA' A LIVORNO. SARA' IL PRIMO IMPIANTO INDUSTRIALE OFF-SHORE D'ITALIA.
L’interesse alla vicenda che andiamo a raccontare si è ridestato leggendo questa notizia:
la società Olt Offshore LNG Toscana ha comunicato che “ continuano le attività propedeutiche all’arrivo, ormai prossimo, della Fsru Toscana. La nave lascerà il cantiere navale Dry Docks Word a Dubai (DDWD) a fine novembre e arriverà al largo di Livorno a dicembre 2012. L'unità galleggiante inizierà la propria attività commerciale nella prima metà del 2013, dopo il completamento dei collaudi "
Ma di cosa si parla ?
Già, perché siamo arciconvinti che se si facesse un sondaggio nella popolazione toscana sul “ rigassificatore al largo di Livorno “ almeno il 50% direbbe: rigassificatore…e che cos’è?
Lo sapevate che la Società costituita ad hoc per il progetto ha quasi 10 anni di vita?
E’ la OLT Offshore LNG Toscana ed ha già un suo ufficio a Livorno.E sta assumendo personale.
OLT Offshore LNG Toscana è la società titolare delle autorizzazioni necessarie alla costruzione e all’esercizio dell’impianto di rigassificazione. Si legge ancora sul sito della OLT: …” Il Rigassificatore Offshore Toscana è uno dei più importanti progetti di interesse nazionale nel settore del gas, al servizio dello sviluppo e della autonomia del sistema energetico italiano. Il progetto prevede la realizzazione di un terminale di rigassificazione galleggiante, realizzato modificando una nave metaniera, posizionata a 22 km dalla costa Toscana e collegata alla terra ferma da una condotta di circa 30 chilometri per l’invio del gas alla rete nazionale.”
La nave sarà posizionata oltre la linea dell’orizzonte risultando non visibile dalla costa. Il gas sarà trasportato a terra tramite una condotta di circa 36 chilometri, di cui circa 29 km in mare e i restanti circa 5 km nel Canale Scolmatore e circa 2 km in terraferma. Il gasdotto sarà tutto completamente interrato ad una profondità minima di 2 metri. Arrivata a terra, la condotta seguirà il percorso del Canale Scolmatore del fiume Arno, per poi raggiungere una piccola stazione di regolazione e misura realizzata sul territorio del Comune di Collesalvetti, in località Suese, da dove il gas sarà immesso nella Rete Nazionale esistente…
Questo il fatto.
E non è notizia di poco conto sia per l’importanza delle ricadute economiche per la zona di Livorno e di Pisa sia per la durata dell’impianto prevista in una ventina di anni.
Sarà necessaria una serie di continui controlli ambientali e di sicurezza ( si tratta del secondo impianto di rigassificazione in Italia ) e tutta una serie di logistiche dedicate che porteranno molto lavoro in zona
Intanto il CIBM di Livorno ha vinto la gara di appalto per la realizzazione di una campagna di indagine prima dell’inizio della attività del rigassificatore.
In effetti, tra studi,progettazioni,interventi degli ambientalisti,ricorsi e ritardi nell’allestimento della nave per le modifiche necessarie,è passato molto tempo
E dell’intera importante vicenda se ne è parlato a sprazzi sulla stampa locale.
Tutti i dati raccolti , aggiunge la OLT,saranno necessari per predisporre il confronto con quelli rilevati durante l'esercizio. In seguito saranno realizzate le campagne annuali, con cadenza variabile in base al parametro da monitorare, per tutta la durata dell'esercizio
Quindi a poco più di 22 Km dalla costa toscana antistante Pisa e Livorno si ancorerà questa nave riadattata per immagazzinare gas naturale liquefatto.
Il gas naturale viene raffreddato a -161,5 gradi centigradi e condensato.La riduzione di volume è enorme ,600 volte. Nella rigassificazione,poi,da liquido ritorna a gas e quindi 1 litro di GNL contenuto nelle cisterne della nave al largo di Livorno, si può trasformare in 600 litri di gas naturale trasportato a terra attraverso condotte sottomarine e poi terrestri fino al punto di immissione in rete nazionale.
Ovvio che vi siano state ed ancora covano sotto la cenere di un consenso informato più che altro di parte, proteste e timori degli ambientalisti.
Perchè?
Perchè il tutto avviene n una zona di grande pregio naturalistico,”area marina del “Santuario dei Cetacei” , 22 Km al largo di Livorno , a due passi da una zona di raffinerie ( Stanic) e dalla base Americana di Camp Darby . Non solo : con un traffico di navi commerciali e turistiche ininterrotto, si va ad installare una attività di stoccaggio e trasformazione del gas, con un via vai di navi cisterna rifornitrici la gasiera ancorata…
Cos’è : uno scherzo ?
No, è la verità voluta e portata avanti dal Comune di Livorno ,da quello di Pisa sia pure tra distinguo e dalla Regione Toscana. Come detto si tratta e si lavora da anni.
Ed ora siamo al dunque con la partenza della fase della campagna di indagine affidata al CIBM.
Torneremo presto sull’argomento con altre letture ed altre voci.
C’è infatti chi dice che i rischi siano potenzialmente elevati e che, in definitiva, i pericoli siano per molti mentre i guadagni siano per pochi….