Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Quasi sicuramente l’anno calcistico 2014/2015 sarà ricordato per il calcio milanese come quello degli “ZERO TITULI” così come amava ricordare agli avversari l’interista Mourinho che ha reso inconsolabili decine di giornalisti a suo tempo adoranti...
Non vedo infatti come la modesta a confusionaria Inter che non ha mai avuto in stagione né con Mazzarri né con Mancini uno straccio di gioco potrà trovare un posto valido per l’Europa League in campionato e tantomeno in Europa League ,nonostante i neroazzurri a differenza dei cugini rossoneri ( che non si sono qualificati) finora si siano più che dignitosamente comportati nel torneo europeo che se vinto darebbe un posto ai preliminari di Champions League.
La classifica del campionato vede l’Inter ferma a 35 punti al nono posto con 9 punti conquistati nelle 6 gare del ritorno.La metà dei punti in palio.Poco,troppo poco per risalire la china una china che vede Lazio e soprattutto Fiorentina in gran spolvero.
Moratti quindi ,prima di quanto sarà costretto a fare Berlusconi, e dopo un investimento di almeno un miliardo e mezzo, decise tempo addietro (15/11/2013) di vendere la maggioranza delle quote azionarie ( il 70% ) al magnate Thohir che per ora dagli spalti di San Siro ha assistito personalmente più a delle sconfitte che a delle vittorie…
Per lui una mancata qualificazione ad una Coppa Europea sarebbe esiziale.Quando acquistò l’Inter lo fece grazie ad un’operazione finanziaria guidata dalla Banca Goldman Sachs da 230 milioni di euro di prestito che sarà accompagnata tra breve da un’emissione di Inter Bond in obbligazioni da altri 280 milioni di euro.E senza vittorie e posti di prestigio in Europa questi sforzi finanziari potrebbero non concretizzarsi appieno ( Bond) .
C’è anche da considerare che l’Inter è sotto il mirino dell’Uefa per possibili violazioni delle norme sul fair play finanziario per il periodo 2012/2013 ( e si parla di una possibile multa da 7 milioni di euro )
Sono tutti fatti che obbligherebbero Mancini ed i giocatori ad un rendimento ottimale e costante per arpionare un posto almeno in Europa League pena un molto probabile ridimensionamento della rosa in termini di qualità sin dal prossimo anno.
Quello che invece accade ai vicini ed “odiati” rossoneri a dir poco è ancora peggio,se si può. Qui abbiamo ancora dominanti “i fumi di una gloria che fu”
Non ci si vuole ancora rendere conto che il Milan che fu glorioso come poche altre Società nel mondo è finito,Cancellato definitivamente.Ora è una modesta truppa di atleti strapagati guidati da un giovane ex calciatore di successo alle sue prime armi da allenatore.
Il Milan di oggi vale in termini di rendimento tecnico un Palermo,un Empoli,un Torino, un Sassuolo e soccombendo spesso con queste squadre in qualità di gioco espresso sul campo.Insomma è al livello di una provinciale.
Da decimo/dodicesimo posto.
In proprietà ( Berlusconi ) si attendono miracoli improbabili,si fantastica su stadi avveniristici da costruire in zona Portello ( con abitanti tutti contrari..),sul brand che avrebbe milioni di estimatori nell’emisfero asiatico…insomma ,si ragiona come se fosse sempre il Milan dei Van Basten o degli Shevchenko .E si perdono mesi e mesi.
Almeno da parte neroazzurra la svolta finanziaria già c’è stata.Qui si discutono gerarchie ( a Barbara la parte commerciale a Galliani quella tecnica..) e si continuano a sbagliare acquisti.
Ad esempio: vorrei sapere la differenza in termini tecnici e di rendimento che c’è stata al Milan tra Fernando Torres giubilato rozzamente e Cerci accolto come un salvatore della patria..Che cosa ha fatto Cerci finora al Milan?
Un’altra stagione buttata.Nel girone di ritorno il Milan ha fatto 8 punti dei 18 a disposizione ed Inzaghi è in lotta per l’allenatore che ha avuto il peggior rendimento degli ultimi decenni.
Il Milan del Sacchi due 96/97 terminò 11mo con 43 punti, quello del Capello due 97/98 finì 10mo con 44 punti.
Questo 2014/2015 a guida Inzaghi ( se arriverà al termine) al massimo possiamo accreditarlo di una cinquantina di punti che sarebbe quota insufficiente per ogni ambizione europea.
E per il secondo anno consecutivo stare fuori dall’Europa sarebbe esiziale per i conti societari. Ci sono 250 milioni di euro da ripianare con le banche e ne servirebbero altrettanti per una campagna rafforzamento che vada al di là dei prestiti e dei parametri zero.
Sono questi che hanno portato a questa pochezza tecnica. Berlusconi si decida.O reinveste alla grande o cede la maggioranza a qualcuno in grado di riportare in alto il glorioso stendardo rossonero.