Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo un comunicato inerente la sperequazione insostenibile che si verifica nel mondo giornalistico tra trattamento di lavoro dipendente e autonomo.
Roma, 19 luglio 2011 - In Italia ci sono sempre più liberi professionisti e collaboratori, nel settore giornalistico, ma guadagnano poco. Di conseguenza rischiano, un domani, un trattamento pensionistico ''inadeguato''. Lo denunciano Maurizio Andriolo e Tommaso Costantini, rispettivamente vicepresidente e direttore generale dell'Inpgi, in occasione dell'audizione informale in commissione Cultura della Camera sulla proposta di legge per la 'promozione dell'equità contributiva nel lavoro giornalistico'. Per l'istituto di previdenza, servono interventi per porre rimedio alla situazione, per cui ''ben venga tutto ciò che può dare maggior reddito professionale e, di conseguenza, una migliore pensione'' a queste categorie di giornalisti. I giornalisti che svolgono la professione in maniera autonoma, lamentano Andriolo e Costantini, sono una categoria ''a ridotta retribuzione e ridotta copertura previdenziale''. Un problema, visti i numeri. Infatti, sottolineano i due rappresentanti dell'Inpgi, i dati dicono che a oggi sono iscritti alla Gestione separata 32.392 giornalisti tra liberi professionisti (21.180) e collaboratori co.co.co (11.212), pari a circa il 33% - un terzo - degli iscritti all'Ordine. Ebbene, ''più di un terzo dei liberi professionisti (35%)- aggiungono Andriolo e Costantini- percepisce redditi che non superano i 2.500 euro lordi annui e un altro terzo percepisce redditi tra i 2.500 e i 10.000 euro lordi all'anno''. E tra i co.co.co. il fenomeno si acuisce: ''Il 38% di loro percepisce reddito che non supera i 2.500 euro''. Ciò vuol dire che ''i bassi livelli del reddito complessivo annuale dei freelance costituiscono una evidente causa di copertura pensionistica insufficiente''. In primo luogo per loro stessi, in quanto i trattamenti pensionistici erogati dall'Inpgi ''oggi si aggirano attorno ai 730 euro lordi l'anno a fronte dei trattamenti per circa 64 mila euro per i giornalisti dipendenti''; in secondo luogo, continuano, per l'intero ordine dato che i freelance di oggi non saranno in grado di coprire le spese per i pensionati di domani. Da qui, rimarcano il vicepresidente e il direttore generale dell'Inpgi, ''la necessità che il sistema garantisca prestazioni pensionistiche adeguate ed idonee ad assicurare al lavoratore pensionato un tenore di vita decoroso, così da evitare che anche lo stesso sia costretto a richiedere l'assegno sociale''. Serve quindi ''l'adozione di una politica adeguata'', e in tal senso, concludono Andriolo e Costantini, la proposta di legge per l'equità contributiva nel lavoro giornalistico ''contribuirebbe in modo concreto a garantire a tutti i freelance un'adeguata retribuzione e a permettere loro di contribuire in modo più significativo alla costruzione del loro futuro pensionistico''. emb/vlm (ASCA)
Mentre procede senza intoppi, a parte il tempo incerto, il ritiro precampionato della Pistoiese di Riccardo Agostiniani, neopromossa nella massima divisione dilettantistica e, almeno sulla carta, principale favorita al ritorno fra i professionisti, giungono poche novità dalla Lega in merito al girone che gli arancioni dovranno affrontare per la stagione 2011/2012.
da Pistoia Edoardo Desideri
Per adesso si sa che la prossima serie D tornerà a contare 162 squadre (divise in 9 gironi da 18 squadre), alle quali però andranno aggiunte le consuete ammissioni in soprannumero per le società radiate dalla Legapro. L'anno scorso furono Mantova, Rimini, Perugia ed Arezzo a usufruire di questa concessione speciale, mentre per quest'anno pare che il sindaco di Lucca, Favilla, si sia già mosso in questo senso per salvare il calcio nella sua città, colpita dal secondo fallimento in 3 anni (un record), anche se la creazione di una nuova società sembra essere ancora in alto mare, con il termine ultimo resta fissato per il 2 di Agosto. Oltre alla Lucchese fra le società interessate ci sono anche Salernitana, Cosenza, Ravenna, Gela e Brindisi. Un lusso che, ci teniamo a ricordarlo per dovere di cronaca, non toccò alla Pistoiese costretta, due anni or sono, a ripartire dall'Eccellenza Regionale
. Intanto la Lega fa sapere che delle 162 società aventi diritto si sono iscritte soltanto in 153, data la non ammissione di 9 società: Angri, Forza e Coraggio, Venafro, Chioggia, Pomezia, Sapri, Rovigo, Villacidrese e Sarzanese.
Al contempo sono state stabilite le graduatorie per determinare i ripescaggi, secondo la modalità dell'alternanza: verranno ripescate nell'ordine una società non promossa dall'eccellenza quindi una società retrocessa dalla D attraverso i play-out, fino a completamento dell'organico. Pertanto le nove società ripescate dovrebbero essere, salvo sconvolgimenti o rinunce dell'ultim'ora, Cerea, Sestese, Lascaris, Villafranca Veronese, Civitavecchia, Sant'Antonio Abate, Biancadrano, Carpenedolo e Fidenza. Restano dunque fuori gioco la più blasonata Torres e l'ambizioso Pisa Sporting Club, ex rivale degli arancioni nello scorso campionato di Eccellenza, posizionato solo al 14° posto.
In tutto saranno 14 le squadre toscane a prendere parte alla serie D per la stagione 2011/2012, e nell'ordine: Arezzo, Camaiore, Forcoli, Lanciotto Campi Bisenzio, Pelli Santa Croce (nata dalle ceneri del Mobilieri Ponsacco), Pianese, PISTOIESE, Pontedera, Rosignano Sei Rose, Sansepolcro, Sansovino, Scandicci, Sestese e Tuttocuoio, che potrebbero diventare 15 allorché venisse accettata in soprannumero una nuova società a rappresentanza della città di Lucca.
Per onor di cronaca è giusto dire che il Sansepolcro, pur essendo espressione calcistica dell'omonima cittadina della provincia di Arezzo, risulta iscritta al comitato regionale Umbro in virtù della sua discendenza da una società interregionale, l'Altotevere, che univa le realtà di Sansepolcro (AR) e Città di Castello (PG). Se da un lato resta difficile, ma non impossibile, che tutte le 'Granducali' vengano inserite nello stesso raggruppamento, come fu per il girone “E” del 2008/2009, vinto dalla Lucchese e composto da 20 squadre (di cui 15 toscane con l'aggiunta delle umbre Arrone, Deruta, Orvietana, Pontevecchio e della laziale Rieti), risulta più verosimile una spartizione nei gironi D (tosco-emiliano) ed E (tosco-umbro), come d'abitudine nelle ultime due stagioni. In tal caso dovremmo avere maggiori probabilità (ma nulla è scontato) di vedere gli arancioni inseriti nel primo dei due raggruppamenti, che nella stagione appena conclusa ha visto trionfare a sorpresa il Borgo a Buggiano, realtà calcistica della provincia di Pistoia, e in quella precedente il Pisa. Staremo a vedere... l'unica certezza resta che difficilmente si saprà qualcosa prima del 3 di Agosto, dato che alle ore 19 del 2 scadrà il termine per la richiesta d'ammissione in soprannumero, e questo nonostante il fatto che per domenica 21 sia previsto il via alla stagione ufficiale, con l'inizio della Coppa Italia di categoria.