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Clicca per leggere:MA QUALCUNO DEL GOVERNO SI STA CHIEDENDO PER QUALE MOTIVO SI DEBBANO SOPPORTARE QUOTIDIANI ATTACCHI DA RADIO RADICALE CHE VIVE PROPRIO GRAZIE A SOLDI PUBBLICI ED HA DEI CONDUTTORI DI CERTO OSTILI?
Di Admin (del 05/01/2019 @ 21:23:33, in Critica politica, linkato 413 volte)




Io mi chiedo e se lo dovrebbero chiedere anche gli italiani interessati alle cose della politica ,per quale motivo se mai ce ne sia uno solo,il Governo dovrebbe continuare a elargire milioni di euro per i servizi di Radio Radicale

. E’ vero che si tratta di una radio professionale che si occupa da sempre di temi politici,civili,sociali di giustizia ma francamente negli ultimi tempi alcuni conduttori l’hanno resa una fonte di informazione SETTARIA francamente OSTILE A QUESTO GOVERNO e segnatamente alla LEGA ED A SALVINI.

 Chi sono questi conduttori e corrispondenti?

Anzitutto ANDREA BILLAU con le sue rubriche sull’Africa e sui migranti,SERGIO SCANDURA con i suoi interventi sulle ONG,o di quel NICOLAS BALLARIO che assieme a OLIVIERO TOSCANI vomitano offese in continuazione su chi non si dimostri arcobaleno a 360%


Abbiamo anche sentito dalla voce di Toscani questo: Milano mi piace meno di New York perché è troppo bianca

 Si sta anche arrivando a commenti in corso d’opera mentre cioè si leggono le notizie o i giornali da parte di giornalisti fino ad un recente passato, apparsi assolutamente sopra le parti.

Perché si dovrebbero buttare milioni di euro pubblici per sentirsi infamare?

 Se lo chiede forse questo,SALVINI?

 Insomma a Radio Radicale si devono sentire forti,certi che questo Governo sia destinato a cadere presto e con esso ogni ostilità nei loro confronti.

 Dove sia questa ostilità poi lo dovrebbero provare dal momento che nessuno ha mai detto o scritto di voler chiudere la Radio, come invece vanno dicendo nell’ambiente ormai da settimane.

 Ci si può semmai chiedere per quale motivo questo Governo debba sopportare quotidiane accuse da un organo di informazione scaduto almeno in alcune importanti voci in un organo di un settarismo che non fa onore alla vecchia Radio Radicale.