Di Admin (del 25/05/2012 @ 22:20:30, in calcio, linkato 1664 volte)
Come dare torto al gran capo del calcio mondiale?
Il Presidente della FIFA lo Svizzero BLATTER è stato chiaro ed ha lanciato il sasso nello stagno.
Nel corso dei lavori dei delegati FIFA a Budapest ha chiesto a Beckenbauer
ed al suo Comitato di esperti ( Calcio 2014 ) di studiare una possibile alternativa ai calci di rigore per decidere il vincente al termine di manifestazioni come Coppe Europee o Campionati d'Europa e del Mondo di Calcio.
La motivazione: Il calcio che è essenzialmente un gioco di squadra esce completamente snaturato dalla soluzione finale dei calci di rigore
Sarà una soluzione di non rapida attuazione ma occorrerà andare in quella direzione.
Troppo spesso infatti i calci di rigore si stanno manifestando come l'unica soluzione per decidere la squadra vincente.nel corso dell' ultima Champions tanto una delle semifinali che la finale sono state decise dai rigori.
Soluzione adrenalinica ma del tutto incoerente con le motivazioni di un gioco di squadra.
Di Admin (del 19/05/2012 @ 15:04:14, in calcio, linkato 1374 volte)
Grande opportunità stasera all’Allianz Arena di Monaco di Baviera per il BAYERN MONACO.
Soltanto tre volte nella ormai lunga storia della Coppa dei Campioni ,ora Champions League, una delle finaliste ha disputato la finalissima tra le mura amiche del proprio stadio!
La prima volta nella ormai lontana finalissima della seconda edizione della Coppa dei Campioni –era il 30 maggio 1957-quando il Real Madrid –squadra che poi vinse 5 Coppe consecutive e che detiene il record di 9 vittorie complessive nella coppa, battè la Fiorentina per 2-0
La seconda volta era il 27 maggio 1965 quando a Milano stadio di San Siro l’Inter di Herrera battè per 1-0 in finalissima il Benfica
La terza volta era il 30 maggio 1984 quando allo Stadio Olimpico di Roma la Roma fu battuta ai calci di rigore dal Liverpool per 4-2
Ed ora sarà,quindi,la quarta volta
Stasera quindi tocca ai Bavaresi del Bayern cercare di diventare Campioni d’Europa sul terreno del proprio stadio.
Un' occasione che non capita spesso,come visto che per due volte su tre ha premiato i padroni di casa.
Di Admin (del 12/05/2012 @ 22:39:11, in calcio, linkato 1611 volte)
Calcioscommese: dopo i primi deferimenti stanno per partire i dibattimenti.
Si avvicinano anche i deferimenti relativi a gare taroccate della Serie A
C’è la necessità di fare presto e bene. Non sarà possibile.
Si sta ancora respirando la mefitica aria del post Calciopoli e i veleni sono sotto gli occhi di tutti.
Gli approfondimenti sul caso Calciopoli evidenziati dal dibattimento di Napoli come noto,hanno portato alla luce un fatto semplice,semplice…che anche i dirigenti dell’Inter facevano sia pure in maniera meno invasiva ciò che è stato addebitato alla dirigenza Juventina.
Ed allora quegli scudetti revocati?Quello scudetto dato all’Inter? Quanti sono gli scudetti della Juventus? 28-29-30?
Ma nel 2006 si doveva far presto Anche quest’anno nel 2012 si deve far presto. Si rifaranno gli stessi errori?
Probabile anche se il livello dello scandalo sembra minore.
Eppure il vendersi le partite ha la stessa gravità dello stabilire griglie di arbitri e/o dotare gli stessi di telefonini irrintracciabili.
Vi sono ancora per questo scandalo CALCIOSCOMMESSE tre Procure che stanno lavorando ( CREMONA-BARI-NAPOLI)
Come sarà possibile istruire i processi,dare i termini a difesa sia pure ristretti,per fatti di così vasta portata e per di più con implicazioni internazionali?
Ci si rende conto o no che dato la vastità del fenomeno e la mole di squadre e giocatori coinvolti ci sarebbe da riscrivere tutte le classifiche?
Dalla A alla Lega Pro?
Come fare per far si che i processi non siano una farsa?
Nutriamo pochissima fiducia sugli esiti di questi ennesimi processi.
Aspettiamo i deferimenti per le gare di Serie A
Non è tollerabile che ogni 4/5 anni spunti l’ennesimo scandalo
Vogliamo si o no una volta per tutte ripulire un calcio marcio sin dalle fondamenta?.
Quanto detto non porta che ad una soluzione possibile e naturalmente sarebbe la più grossa delle ingiustizie attuata per riparare errori-deficienze-mancanze strutturali
Insomma è come nel caso delle fatiscenti ed incivili carceri italiane.Dal momento che a fronte di una capienza massima degli istituti di pena di circa 40.000 persone per un vivere civile,si riscontra un sovraffollamento di oltre 68.000 detenuti ,e dal momento che tutto questo non è da paese civile ,fatto per il quale tra l’altro costantemente viene condannata l’Italia dalla Corte di Giustizia Europea per i diritti dell'uomo, che si fa?
Si fa una bella amnistia per tutti e via…. invece di costruire nuovi penitenziari più civili.
Finirà così anche nel calcio?Molto probabile
.Già pesano le prime parole del Procuratore Palazzi che parla di sconti di pena per chi si pente e già una avvisaglia in tal senso c’è stata quando un mesetto or sono procuratore di Cremona Roberto Di Martino disse- Il calcio forse dovrebbe pensare a un'amnistia per ripartire".
I vertici dello sport Italiano se ne uscirono indignati all’unisono:inaccettabile!
Di Admin (del 11/05/2012 @ 13:50:33, in calcio, linkato 1520 volte)
Dichiarazione di poco fa.
PALAZZI Procuratore federale: SCONTI A CHI COLLABORA
AVEVAMO VISTO GIUSTO: Neppure stavolta sarà fatta piazza pulita delle mele marce nel calcio.
E’ il solito sistema italiano.ORA ARRIVANO I PENTITI ANCHE NEL CALCIO
Addirittura prima del dibattimento si fa capire che vi saranno sostanziosi sconti di pena a chi decide di collaborare con la giustizia sportiva.
Nonostante i tentativi del tecnico Presidente del Consiglio Prof.Monti ( sobrio-educato dai gesuiti-calvinista nei comportamenti ) per indicare nuove forme più etiche di vita si prosegue sulla strada di premiare il pentitismo.
Il pentitismo viene visto come una forma di vita premiante e non come una aggravante! ( sono reo,mi conviene darmi pentito così ottengo sconti di pena e magari anche qualcosa d'altro....)
Di Admin (del 07/03/2012 @ 15:14:31, in calcio, linkato 1586 volte)
Il PM di Cremona Roberto Di Martino ( da Orgogliobarese.it)
Ci eravamo stupiti giorni or sono delle frasi pronunciate in una intervista dal Pm di Cremona Roberto Di Martino che indaga sullo scandalo delle scommesse sportive.
“Il fenomeno è così vasto e coinvolge un numero così importante di calciatori da ipotizzare la necessità di un'amnistia, ovviamente riservata alla giustizia sportiva, per ripartire da zero. Cioè qualche cosa che consenta un chiarimento senza provocare danni a nessuno".
Sono frasi su cui riflettere che ci vedono completamente in disaccordo.La cultura del così fan tutti non ci appartiene
Il Presidente del CONI Gianni Petrucci stamani è stato chiaro con questa sua dichiarazione che fa seguito alle parole già dette dal Capo della Polizia Manganelli
Roberto Manganelli da saptorino.it
Manganelli parlando a Roma a margine di un'iniziativa sulla legalità nello sport aveva detto:
"dal calcioscommesse possiamo uscirne ma bisognerà capire che non vengano perdonati dagli organismi sportivi i tesserati che si ritrovano coinvolti, e che non vengano perdonati dalla giustizia penale quelli che commettono reati".
Gianni Petrucci da tmnews.it
E’ di poche ore fa la dichiarazione del Presidente del C.O.N.I. Gianni Petrucci
'L'amnistia? Non ci puo' essere. Quando c'e' una macchia cosi' ampia bisogna punire i colpevoli'. 'Lo scandalo scommesse è una macchia che deve essere allontanata dal mondo del calcio nel piu' breve tempo possibile. Ho sentito le frasi di Manganelli e sono preoccupato, contento invece per come magistratura e forze di polizia stanno lavorando'.
PISA - Riparte la Lega Pro dopo la pausa per le festività. All'Arena è di scena la Spal in una gara nella quale il Pisa resta negli spogliatoi per un tempo, con la mente al cenone di capodanno. A far banco le notizie di mercato, con Bellazzini, sopra tutti, per cui è in corso di svolgimento una trattativa serrata da parte di Lucchesi con la dirigenza del Cittadella. Per lui, qualora dovesse approdare all'Arena, si parlerebbe di un prestito con il pagamento dello stesso stipendio percepito dal giocatore con la sua attuale squadra. Su di lui c'è anche lo Spezia, ma il Cittadella ha chiesto ai liguri un milione di euro per cedere la metà del cartellino del giocatore. La trattativa però, è ancora lunga, ma il Pisa dovrebbe concludere entro metà settimana anche per un altro giocatore, quasi sicuramente un centrocampista.
PRIMO TEMPO - Pisa molle, lento e prevedibile, quello che si è visto nella prima frazione di gioco. Subito in avanti la Spal, con Castiglia che al 4', da fuori area, lascia partire un destro che Pugliesi preferisce respingere di pugno. Un minuto dopo l'azione più importante del Pisa, con Favasuli, lanciato nello spazio, che prova a entrare in area di rigore, mettendo in mezzo una palla invitante per Perna, ma la sfera viene deviata in calcio d'angolo. Al 9' Agnelli, prova a calciare su una respinta della difesa neroazzurra, palla calciata debolmente, tutto facile per Pugliesi. Ancora Spal, all'11', con Mendy che si lancia in una discesa invitante sul fondo, entra in area e lascia partire un destro violentissimo che termina fuori di poco. Gli sforzi degli ospiti vengono capitalizzati al 24', quando Cosner salta Benedetti e crossa in mezzo un pallone preciso per Arma, che si trova la palla sul piede e non può far altro che insaccare, solo davanti al portiere. Immobile la difesa neroazzurra. Passano pochi minuti e la Spal raddoppia. Azione a specchio di quella precedente, cambia solo la fascia. Stavolta è dalla sinistra che Rossi mette in mezzo per Arma. La punta della Spal svetta sul primo palo e punisce per la seconda volta Pugliesi nel giro di quattro minuti. Il Pisa tenta di reagire con una punizione di Tremolada che calcia debolmente per la prima parata di Capecchi di tutta la partita. Al 34' altra punizione, questa volta per gli ospiti. Ancora Arma di testa, e Pugliesi che si deve superare per evitare il gol del possibile 3-0. Il primo tempo si conclude con un tiro di Scampini al 40', sballato, che termina ampiamente a lato.
SECONDO TEMPO - Pagliari cerca di cambiare la partita, calando le quattro punte. Dentro anche Strizzolo e Perez, per un Pisa a trazione anteriore. Al 3' Arma calcia fuori, poi i neroazzurri iniziano a macinare occasioni da gol. Tocca a Tulli, al 6' calciare da 25 metri, parata di Capecchi. Al 13' Perna va in gol e il Pisa accorcia le distanze. La rete arriva sugli sviluppi di un angolo battuto da Tremolada, e Perna svetta sopra tutti insaccando. Al 18' angolo di Tulli, palla all'indietro per Benedetti, cross di prima in mezzo per il colpo di testa di Audel e Capecchi che deve togliere la palla dall'angolino basso per evitare il clamoroso gol del pareggio. Al 27' proteste neroazzurre per un rigore non dato su un presunto contatto in area tra un difensore ospite e Tremolada. Al 33 e al 39' si fa vedere di nuovo la Spal con due conclusioni alte. Infine il Pisa, nell'ultima occasione della partita, ha la palla del pareggio sui piedi di Perna, servito di testa da Perez, ma il tiro finisce fuori. Inizia male il 2012 neroazzurro.
Di Admin (del 08/11/2011 @ 21:50:07, in calcio, linkato 1446 volte)
Per i Giudici del Tribunale di Napoli,dunque,CALCIOPOLI è esistita.
C’èra una cupola,guidata da Moggi che condizionava le gare del massimo campionato di calcio.
Al termine del giudizio penale di 1° grado c’è stata una sentenza pesante.
Le tesi accusatorie dei pm napoletani sono state in gran parte accolte.
la roma24.it l'Eco di Bergamo Calcioblog.it
Dura la condanna per l’ex Direttore generale della Juventus Luciano Moggi: 5 anni e 4 mesi.Anche i due ex designatori arbitrali Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto hanno avuto rispettivamente condanne per 3 anni e8 mesi e 1 anno e 4 mesi.
E’ stata quindi riconosciuta l’associazione a delinquere e la frode sportiva.
Condanne anche per l’ex arbitro De Santis ( 1 anno e 11 mesi ),per l’ex dirigente del settore arbitri del Milan,Meani ( 1 anno ) per il Presidente della Lazio Claudio Lotito ( 1 anno e 3 mesi) per i fratelli Diego eAndrea Della Valle ( 1 anno e 3 mesi ) ,per l’ex Vice Presidente della FIGC Innocenzo Mazzini ( 2 anni e 2mesi) .
Condannati inoltre : Salvatore Racalbuto 1 anno e 8 mesi; Pasquale Foti 1 anno e 6 mesi e 30mila euro dimulta; Paolo Bertini 1 anno e 5 mesi; Antonio Dattilo 1 anno e 5 mesi; Claudio Puglisi 1 anno e 20 mila euro di multa; Stefano Titomanlio 1 anno e 20 euro di multa.Sandro Mencucci 1 anno e tre mesi.
Inoltre il Tribunale di Napoli ha disposto ulteriori pene accessorie: il divieto di accedere ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive. Il divieto riguarda anche luoghi dove si accettano scommesse autorizzate o dipendono giochi d'azzardo autorizzati.
Il Tribunale ha anche disposto l'interdizione dagli uffici direttivi delle società sportive per la durata di tre anni
N.B. il Tribunale ha anche disposto un risarcimento danni ( da liquidare in separata sede ) a carcio dei condannati in primo grado ed a favore delle seguenti Società calcistiche danneggiate dall'operato dei sudetti: si tratta del Bologna di Gazzoni Frascara, dell'Atalanta dei Bortolotti e del Lecce dei Semeraro.
Anche la FIGC verrà risarcita.
E si tratterà di risarcimenti milionari.
ASSOLTI: Pasquale Rodomonti, Maria Grazia Fazzi, Mariano Fabiani, Gennaro Mazzei, Ignazio Scardina, Marcello Ambrosino, Enrico Ceniccola e Silvio Gemignani
Era una sentenza attesa che ovviamente non può porre la parola fine sulla vicenda. Nel corso del dibattimento napoletano,infatti,sono venuti alla luce fatti relativi ad intercettazioni non prese in considerazione nel processo, telefonate che come noto avrebbero coinvolto nell’illecito comportamento anche altre Società. Siamo,dunque,solo al primo atto di una vicenda che sicuramente vedrà altri momenti di interesse.
Di Admin (del 04/11/2011 @ 12:33:24, in CALCIO, linkato 1881 volte)
Toma, Ventura e Conte. Da Pisa a Torino: La storia del 4-2-4
di Michele Bufalino
È arrivato il momento di analizzare e raccontare la storia di un modulo tattico che sta tornando in auge dopo molto tempo, il 4-2-4. Schema tattico storicamente inventato dalla grande Ungheria, si è poi perfezionato negli anni e ha fatto la fortuna del Brasile di Garrincha, Didì, Vavà e Pelè. Accantonato per evidenti limiti difensivi, è tornato a far capolinea in Italia a metà degli anni 2000 nel calcio minore, per poi, oggi, essere sotto gli occhi di tutti in Serie A. Ho seguito da vicino lo sviluppo di questo schema nelle ultime 7 stagioni e oggi parleremo un po' di tattica.
ANTONIO TOMA, DAL SALENTO A PISA - Ex fenomeno mediatico su youtube, famoso per i suoi filmati nel calcio minore dove scartava intere difese segnando gol a valanga, "MaraToma" si è poi ritirato dal calcio e ha intrapreso la strada di allenatore. A scommettere su di lui l'ex direttore sportivo del Pisa Gianluca Petrachi (oggi al Torino) che lo portò nella città toscana nel 2005-06 quando i neroazzurri viaggiavano in zona salvezza. Toma portò subito l'idea di gioco del 4-2-4, ancora acerbo, con l'idea di base di poter andare in porta e costruire l'azione in pochi secondi. Dopo la salvezza centrata col Pisa, Toma rimase senza contratto.
GIAMPIERO VENTURA - Due stagioni dopo, nel 2007-08, ancora una volta a Pisa, per un curioso caso, Giampiero Ventura portò il suo 4-2-4 a un livello più alto di quello di Toma. Con lui i neroazzurri sfiorarono la Serie A, venendo eliminati solo ai Playoff, ma eguagliando il record di vittorie in trasferta della Juventus nel campionato cadetto. Ventura poi esportò questo modulo di gioco a Bari, successivamente, dopo che Anche il tecnico Antonio Conte lo aveva utilizzato nella città pugliese. Infine oggi questo schema fa la fortuna del Torino, ai vertici del campionato cadetto.
ANTONIO CONTE - Ulteriore evoluzione, il gioco di Antonio Conte. Prendendo spunto dalle idee di Toma e Ventura, all'esordio da allenatore nell'Arezzo. Conte fece spesso viaggi in Salento, disquisendo di tattica con Toma e venendo a Pisa a prendere appunti sul gioco di Giampiero Ventura. Fu così che, quando nella stagione 2008-2009 divenne allenatore del Bari, Conte ingaggiò come allenatore in seconda prima, e curatore della fase difensiva poi, Antonio Toma. Nacque un'intensa collaborazione che portò il Bari al ritorno in Serie A dopo molti anni. Oggi Toma allena la primavera del Lecce, dove ancora pratica questo modulo di gioco. Conte invece ha proseguito nel perfezionamento dello schema, prima a Bergamo e poi a Siena, centrando altre 2 promozioni in A, per poi definitivamente consacrarsi a Torino, in questa stagione, come allenatore della Juventus.
L'IDEA DI GIOCO - Ma cos'ha di speciale questo modulo di gioco? Analizziamo la parte tecnica. Prima di tutto non esiste il rinvio lungo del portiere, l'azione parte sempre dalla propria area di rigore, dove l'estremo difensore passa il pallone ai due difensori centrali, che iniziano l'azione e smistano subito la palla. La difesa, bloccatissima, è composta da due centrali e due terzini bloccati, spesso adattabili come centrali. Non è un caso che Chiellini e Lichsteiner vengano impiegati in questo ruolo. A centrocampo due mediani a tutto campo, con un corridore e un giocatore più tecnico, che hanno il compito di effettuare rapide verticalizzazioni, o allargamenti veloci del gioco verso le due ali offensive. Le due ali spesso sono composte da un giocatore leggermente meno a trazione anteriore dell'altro, ma devono avere una grande capacità di resistenza e corsa, per tutta la partita. Infine i due attaccanti non sono semplici punte, ma giocatori che possono giocare palla a terra, spesso con uno-due veloci o veli improvvisi a favorire il secondo attaccante. Non è un caso che ieri la seconda rete della Juventus sia arrivata proprio su un rapido sviluppo di un uno-due rapido al limite dell'area di rigore. In fase difensiva spesso le due punte pressano i difensori, ma il pressing e il contropiede sono altre due armi importanti di questo modulo di gioco.
VARIAZIONI SUL TEMA E CONTROMISURE - Antonio Conte ha migliorato molto questa idea di gioco, spesso adattandola ad altri moduli, magari aggiungendo un uomo in più a centrocampo in un 4-3-3 come contro l'Inter, oppure un 4-1-4-1 espresso contro il Milan nella partita di Torino. Ci sono però dei limiti in questo tipo di gioco. Allegri in questo caso non seppe trovare la chiave di lettura della gara, subendo la Juve per tutta la partita. Ci sono almeno tre modi per contrastare o limitare questo sistema di gioco. 1) Questo schema è perfetto per partite a viso aperto contro squadre dello stesso livello o superiori. Non servono campioni ma interpreti. Eppure contro squadre provinciali e più chiuse questo sistema di gioco trova difficoltà a esprimersi perché si esalta proprio negli spazi aperti. Giocare in questo modo, magari sacrificando un po' il proprio modo di giocare è uno dei modi per contrastarlo. 2) Pressing alto. Le due punte devono pressare subito i difensori, proprio perché il gioco parte dalla propria area di rigori. In questo caso, nel gioco di Allegri, attaccanti passivi in fase difensiva sono dannosi per la squadra. 3) Limitare il gioco dei mediani, pressando insistentemente con un uomo a centrocampo uno dei due portatori di palla, porterà all'errore.
JUVE, DOVE PUO' ARRIVARE? - Questa Juve può andare molto lontano, sono convinto che lotterà fino alla fine del campionato per lo scudetto. Le variabili tattiche di Conte, che ha imparato e migliorato lo schema di Toma e Ventura, possono essere le chiavi di lettura in quegli scontri dove notoriamente questo schema è fallace. L'importante è credere sempre nei propri mezzi, come dice sempre Giampiero Ventura "se vogliamo possiamo". Un training mentale che anche Conte cerca di trasmettere ai propri ragazzi.
Di Admin (del 30/10/2011 @ 20:36:29, in CALCIO, linkato 3625 volte)
Europa: Il declino del calcio italiano
di Michele Bufalino
Tempi di crisi, non solo economica, non solo a livello direputazione politica tra gli stati dell’unione. C’èun’altra Italia in crisi, quella del calcio. Un paese che per anni e anni è stato al centro dell’attenzione mondiale a livello di club e che adesso sembra piombato inuna caduta sempre più profonda.
C’ERA UNA VOLTA – Anni ’80, il calcio italiano, dopo il Mondiale del 1982, diventa un campionato spettacolare.Sono gli anni dei grandi campioni che fecero della Serie A il campionato più bello del mondo. La Juve di Platini,l’Udinese di Zico, il Napoli di Maradona, la Roma di Falcao, Il Pisa di Dunga, il Milan di Van Basten e Gullit,il Verona di Elkjaer.
AL VERTICE DEL RANKING - In due anni, dall’undicesimo posto del ranking Uefa 1983, l’Italia conquistò nel 1986il primo posto, rimanendoci fino al 1999. Dal 1985 al 2011l’Italia è stata la nazione, nella storia del ranking Uefa, ad essere rimasta più a lungo nella fascia delle nazioni più potenti d’Europa, per un totale di ben 26anni. Nessuno ha fatto meglio di noi. L’assoluto prestigio e fama che il nostro calcio si era guadagnato nel corso degli anni ’80, si è tradotto poi in un incredibile dominio nelle coppe europee.
L’EUROPA AI PIEDI DELL’ITALIA – Padroni d’Europa.Nelle 3 principali coppe europee, l’Italia non era seconda a nessuno. Tra la fine degli anni ’80 e per tutti gli anni’90 l’Italia ha messo a segno record su record. La Coppa Uefa era un affare tutto italiano, nel quale tra l’89 e il’99, una squadra italiana conquistò il trofeo per 8 volte su 11 tornei, e spesso le finali erano tutte italiane.Record tutt’oggi imbattuto, quello della stagione 1989-90,nella quale un’unica nazione, l’Italia, vinse tutte e tre le coppe europee, con ben 4 italiane in finale. La Juve infatti vinse la Coppa Uefa battendo in finale la Fiorentina, il Milan si portò a casa per il secondo anno di fila la Coppa dei Campioni, dopo il record, anch’esso imbattuto, di vittoria più larga in una finale della massima competizione europea, dell’anno precedente. Il Milan infatti per due volte (4-0 alla Steaua e 4-0 al Barcelona) ha stabilito il record. Infine la Sampdoria, che era stata battuta in finale l’anno prima, conquistò finalmente la Coppa delle Coppe. Da ricordare che l’ultima Coppa delle Coppe fu vinta nel 1999 dalla Lazio, che portò definitivamente a casa il trofeo. In 8 edizioni della Coppa dei Campioni (dall’89 al ’94), una squadra italiana vinse 4 volte il trofeo (3 volte il Milan e una volta laJuventus) centrando la finale in 7 finali su 8 partecipazioni, e nell’unica finale dove non furon opresenti squadre italiane, si giocò in Italia, al San Nicola di Bari, nel 1991.
IL DECLINO – La Coppa Uefa, vanto storico del calcio italiano degli anni ’90, è stata il simbolo del declino del nostro calcio nel nuovo millennio. Alla fusione con laCoppa delle Coppe e al cambio di denominazione in Uefa Europa League, la competizione sembra aver perso fascino peri club del nostro calcio, tanto da essere addirittura snobbata inspiegabilmente dalle squadre italiane che vi hanno partecipato. Eliminazioni e figuracce imbarazzanti,con squadre spesso eliminate ai primissimi turni, e che schieravano le formazioni riserve. Pochi i team che hanno tenuto alto l’onore della patria, come il Milan el’Inter nel 2002, la Lazio nel 2003, il Parma nel 2005 ela Fiorentina nel 2008. Tutte eliminate in Semifinale, tutte con un passato storico nelle competizioni europee.Un’italiana manca in finale dalla vittoria del Parma del1999.
IL CROLLO NEL RANKING – Questo ha portato lentamentel’Italia a sgretolarsi nel ranking europeo, venendo risucchiata negli anni dalla graduatoria. Per la prima voltadal 1985, alla fine della stagione scorsa l’Italia ha perso la prima fascia del ranking europeo, e al momento si trova al quarto posto, col fiato sul collo del Portogallo edella Francia. Il nostro calcio al momento non potrà più qualificare quattro squadre alla Champions League, ma solo tre. Inspiegabile il trend negativo delle nostre squadre nei preliminari di Champions, dove negli ultimi anni ci sono state situazioni ai limiti del fantascientifico. Chievo eSampdoria infatti, nell’anno della qualificazione ai preliminari di Champions, sono incredibilmente retrocesse in Serie B al termine della stagione. Il futuro non sembra dei migliori, la crisi è profonda, il calcio italiano inquesti anni, a parte la stagione del Triplete dell’Inter,è stato tenuto in piedi in campo europeo solo dal Milan,che ha centrato la finale della massima competizione europea per 3 volte negli ultimi 9 anni. La speranza è che, un campionato così equilibrato come non lo si ricordava dalla stagione 1998-99, possa portare finalmente una ventata d’aria fresca nel nostro calcio in campo europeo, senza lasciare al solo DNA milanista, l’onere di tenere in pied iil nostro onore.
Di Admin (del 19/09/2011 @ 20:37:20, in calcio, linkato 1904 volte)
Riceviamo dalla US PISTOIESE 1921:
Preso atto delle dimissioni dell'allenatore Agostiniani Riccardo, del Secondo Fontana Lorenzo e del Preparatore Atletico Cioni Gianni e della imminenza del del difficile impegno infrasettimanale di campionato, la società ha optato per la soluzione interna di affidare la squadra ad Alessandro Birindelli. Ringrazia i tecnici dimissionari per l'attività svolta augurando loro i migliori futuri risultati sportivi.