Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
PISA, PARCO MIGLIARINO SAN ROSSORE MASSACIUCCOLI.
Conclusi gli interventi del Parco a tutela delle dune nella riserva della Lecciona
(Comunicato stampa del 29.05.2013)
Sono terminati nei giorni scorsi i lavori eseguiti dall’Ente Parco nella riserva naturale della Lecciona per consentire una migliore conservazione dei sistemi dunali e delle zone umide retrodunali – habitat protetti dalle direttive comunitarie presenti – e allo stesso tempo permettere una fruizione più sostenibile da parte dei visitatori. Il progetto da quasi 50.000 euro, avviato alla fine dell’inverno, ha incluso la risistemazione dei quattro itinerari con passerelle in legno che attraversano la riserva e conducono fino alle spiagge libere, la realizzazione di percorsi lievemente sopraelevati per permettere il completo allagamento delle zone umide – utile soprattutto nei mesi di avverse condizioni meteorologiche, in cui alcuni tratti finivano per essere sommersi – e il rifacimento di alcune staccionate per permettere una migliore individuazione degli accessi posti in corrispondenza del collegamento tra Marina di Levante e Torre del Lago. Complessivamente, sono stati installati nella riserva più di 180 metri di nuove passerelle e oltre 220 metri di delimitazioni in legno. All’inizio dei percorsi, lungo il vialone che unisce le due Marine – per il quale nel corso del 2013 sono stati stanziati altri fondi per garantire agli escursionisti in bicicletta una migliore accessibilità – sono stati inoltre realizzati spazi di sosta che agevolano il parcheggio di tali mezzi; l’Ente Parco ha inoltre programmato per quest’anno il ripristino della cartellonistica con l’identificazione dei percorsi e l’illustrazione degli ambienti e dei valori naturali presenti nella riserva. Scopo dell’intervento, programmato dal Parco di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli nell’ambito del progetto COREM – finanziato con fondi dell’Unione Europea nell’ambito del Programma “Marittimo” Italia-Francia 2007-2013 – era mantenere le strutture dell’area in stato di decoro e perfettamente funzionali, riqualificando alcune situazioni di degrado o di eccessiva usura di quelle già presenti (passerelle, delimitazioni, etc.), e allo stesso tempo di assolvere alle esigenze di accoglienza dei visitatori, mitigandone l’impatto negativo sugli ecosistemi grazie al posizionamento di strutture leggere in materiali naturali ed ecocompatibili, che assolvono pienamente anche alle esigenze di protezione e di tutela degli habitat. Negli anni scorsi l’Ente Parco aveva effettuato una complessa operazione di ripristino ambientale, allagando alcune aree in prossimità delle dune della riserva per consentire la rinaturalizzazione delle zone umide e quindi una più efficace conservazione delle specie di fauna e flora presenti; le strutture in legno installate dall’Ente necessitavano tuttavia di interventi di manutenzione e di adeguamento funzionale per continuare a tutelare efficacemente gli habitat naturali e seminaturali circostanti, spesso soggetti ad un carico antropico particolarmente intenso nel periodo estivo, e contestualmente garantire una piena accessibilità agli arenili. I lavori del Parco si inseriscono in un percorso avviato dal 2005 con lo sviluppo del progetto LIFE Natura “Dunetosca” – che aveva quale obiettivo prioritario il recupero della valenza naturalistica dei Siti di interesse comunitario “Selva Pisana” e “Dune litoranee di Torre del Lago”, e in particolare del cordone dunale sabbioso e delle zone umide retrodunale.
Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli : gli interventi forestali nella Tenuta Borbone e Macchia Lucchese.
Villa Borbone, presso il Centro visite del Parco, ha ospitato la conferenza stampa di presentazione degli interventi in corso di realizzazione e programmati per i prossimi mesi nella Pineta di Levante. L'incontro con i giornalisti ha visto la partecipazione di Fabrizio Manfredi, Presidente dell'Ente Parco regionale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, e Maurizio Verona, Presidente dell'Unione dei Comuni della Versilia, oltre che del Direttore dell’Ente Parco, Andrea Gennai, e della Responsabile dell’Ufficio foreste del Parco, Francesca Logli. «Le pinete di Viareggio sono un bene prezioso non solo della città, ma anche dell’intera Versilia e, soprattutto, rappresentano un patrimonio dell’umanità – ha esordito Maurizio Verona. – Per tale ragione, e poiché tra le sue principali competenze è compreso anche l’esercizio di deleghe regionali relativamente alle politiche agricole e forestali, l’Unione dei comuni della Versilia, sebbene essa attualmente non comprenda il Comune, ha voluto investire nella Pineta di Levante, grazie all’ammissione al finanziamento di un apposito progetto, risorse provenienti dai fondi comunitari. Purtroppo negli ultimi anni a Viareggio si era registrata una certa stata disattenzione rispetto ai temi di gestione ambientale – ha proseguito Verona – ed avevo pertanto chiesto più volte al Comune, prima del suo commissariamento, che all’Unione dei comuni fossero concesse specifiche deleghe in tale materia.» Il progetto sviluppato, che nasce a seguito di apposita collaborazione tra l’Unione dei comuni e il Comune di Viareggio e l’Ente Parco – il primo come proprietario dell’area, preposto dunque all’attuazione del Piano di gestione forestale della Tenuta Borbone, mentre il secondo in qualità di ente competente per la pianificazione e la supervisione in tema ambientale, nonché per il rilascio dei necessari nulla osta – ha ad oggetto la realizzazione di alcune delle azioni previste dal suddetto Piano e, quale obiettivo generale, la restituzione alla Pineta di Levante di un aspetto di maggior decoro. «Vorrei sottolineare il fatto che la tipologia di azioni previste dal progetto è stata concertata non solo con le istituzioni, ma anche col mondo dell’associazionismo ambientale – ha precisato il Presidente Verona, – a seguito di riunioni a cui hanno partecipato, anche con proprie proposte, poi effettivamente recepite, le sezioni locali di Legambiente e Italia Nostra.» Gli interventi previsti, perlopiù di natura selvicolturale, contemplano attività di diradamento nella fascia del bosco più vicina al mare, dov’è maggiormente presente il pino marittimo, mentre una specifica sezione del progetto prevede azioni di miglioramento e di messa in sicurezza della viabilità forestale e l’asportazione di ramaglie e di fusti intramezzati: un sottobosco assai vulnerabile in caso di incendio, che potrebbe rendere difficoltoso, qualora necessario, l’intervento dei mezzi antincendio. Il Presidente dell’Ente Parco, Fabrizio Manfredi, ha precisato che gli interventi selvicolturali nella fascia di bosco più vicina al mare, che hanno di per sé lo scopo di rendere più robusti gli alberi, saranno effettuati nei punti in cui è maggiore la presenza del Matsucoccus feytaudi, nei confronti del quale l’Ente Parco sta conducendo da alcuni anni una battaglia per ritardare il più possibile gli effetti letali del parassita: «Poiché nel Parco questa invasione è partita da sud, ovvero dalle pinete della Tenuta di Tombolo, continuiamo ad avere margini di tempo per cercare di rallentarne gli esiti: nel bilancio di quest’anno, come già avvenuto in passato e sin dal 2006, abbiamo perciò destinato ulteriori risorse per replicare le strategie di lotta biotecnica.» Le politiche dell'Ente Parco per la lotta al Matsucoccus feytaudi sono dettagliatamente elencate e precisate nel Dossier "Matsucoccus: domande e risposte", che è stato divulgato nel corso della conferenza stampa e il cui scopo è cercare di fornire a giornalisti e cittadini un quadro chiaro e comprensibile delle azioni dell’Ente Parco di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli a tutela del patrimonio boschivo dell’area protetta. Il dossier è disponibile all’indirizzo: http://bit.ly/dossier-matsucoccus
fonte: ufficio stampa Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli
PISA : Tenuta di San Rossore, definiti l’uso di immobili per finalità istituzionali e la nuova sede della foresteria attrezzata.
Il Consiglio direttivo del Parco, nella seduta di lunedì 4 febbraio, ha compiuto un primo passo significativo verso la razionalizzazione dell’uso degli immobili della Tenuta di San Rossore: oltre ad aver individuato la nuova sede della foresteria destinata ai ricercatori del mondo universitario, sono stati infatti definiti ufficialmente le collaborazioni e gli impegni assunti dall’Ente Parco nel recente passato con la Fondazione GaragErasmus, le Guardie ambientali volontarie (GAV) e il Corpo forestale dello Stato, a cui sono stati assegnati alcuni spazi nei fabbricati di Cascine Vecchie. Obiettivo della Fondazione GaragErasmus, nata sotto l’egida della Regione Toscana, è quello di creare il primo network degli Alumni Erasmus (oltre 3 milioni di persone in Europa oggi di età tra i 25 e i 45 anni) ed incubare nuove iniziative imprenditoriali in ambito digitale ed internazionale; già verso la fine del 2012 la fondazione aveva inaugurato la sua presenza a San Rossore con l’iniziativa “Reloading Europe”, lanciata proprio dal parco di Migliarino e conclusa a Bruxelles, a testimoniare la vocazione comunitaria. La collaborazione con la Fondazione GaragErasmus, che propone un modello di convivenza più giusto, più dinamico e più sostenibile è un’occasione unica per veicolare la denominazione del Parco e della Tenuta anche al di fuori dei confini nazionali. Prezioso è anche il contributo diretto delle Guardie ambientali volontarie – istituite nel 1998 dalla Regione Toscana – alla gestione dell’area protetta: coordinati dal Comando del servizio di vigilanza dell’Ente Parco, gli operatori delle GAV risultano pubblici ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni, e possono essere allertate anche per emergenze di carattere ambientale e di protezione civile. Le Guardie ambientali volontarie sono organizzate per raggruppamenti territoriali, il cui coordinamento è delegato in tutti i parchi regionali all’organismo di gestione dell’area protetta. La presenza del Corpo forestale dello Stato a San Rossore, che risale a metà degli anni Novanta, era stata poi formalizzata nel 2008, quando a seguito della sottoscrizione di una convenzione con l’Ente Parco, al Comando stazione era stato concesso l’uso di Torre Riccardi, in un’area però interdetta al pubblico e comunque raggiungibile solo da strada sterrata. Per favorire dunque l’accessibilità agli uffici del CFS, l’Ente Parco ha voluto individuare in una stanza del Palazzo Rondeau un’ubicazione più idonea. Il personale della Forestale collabora con l’ufficio TGA della Tenuta di San Rossore in operazioni di controllo e di vigilanza, oltre a svolgere attività di ufficio e di rappresentanza anche in altre zone dell’area protetta. Definita dal Consiglio direttivo anche una nuova soluzione per garantire il pernottamento di docenti e studenti per finalità di studio e di ricerca scientifica: se l’uso di una foresteria per tali scopi è consolidato da ormai un trentennio – sono stati ospitati tra l’altro ricercatori che hanno collaborato con gli uffici dell’Ente Parco soprattutto per la gestione delle popolazioni di daino e cinghiale e per gli altri monitoraggi ambientali – i nuovi piani di utilizzo degli immobili della Tenuta prevedono di destinare l’edificio utilizzato in precedenza, ubicato a Cascine Nuove, alla realizzazione di un centro visite. L’individuazione di un appartamento più consono a Cascine Vecchie, in prossimità degli altri uffici dell’Ente Parco, consentirà di dare ospitalità alle facoltà universitarie con maggior decoro e allo stesso tempo di rendere più snello il coordinamento con il personale del Parco. «La decisione del Consiglio direttivo – è il commento del Presidente del Parco, Fabrizio Manfredi – si inserisce nella prospettiva di una progressiva apertura verso proposte e iniziative del mondo delle associazioni e delle altre istituzioni del territorio, i cui obiettivi principali sono ottimizzare l’uso delle strutture e allo stesso tempo garantire a tutti una migliore fruizione del Parco e della Tenuta di San Rossore.»
Il comunicato stampa integrale è disponibile anche in allegato o al link: http://goo.gl/EN2WQ
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