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Carmelo Zuccaro : "C'è ancora molto da fare per diffondere il senso di legalità ""
Di Admin (del 03/05/2017 @ 02:39:30, in POLITICA, linkato 502 volte)
Carmelo Zuccaro, il giudice con la faccia per bene :
" c'è ancora molto da fare per diffondere il senso di legalità "





C' è un giudice coraggioso, Carmelo Zuccaro.
Raffinato e appassionato , è stato definito. Ma soprattutto libero. Reduce da una carriera di lotta alla mafia . Da nemmeno un anno Procuratore Capo, per niente giustizialista, infatti ha chiesto di non applicare nessuna misura cautelare nei confronti di quei migranti che nulla hanno a che fare con le organizzazioni criminali anche se , di fatto, diventano scafisti perché messi al timone dai trafficanti veri.

 Zuccaro è diventato procuratore della Repubblica di Catania nel giugno del 2016 ottenendo al Csm 16 voti contro i 7 andati all’altro candidato, Carmelo Petralia. Una soluzione di continuità visto che Zuccaro era praticamente il braccio destro dell’ex capo dei pm Giovanni Salvi.

Le sue recenti dichiarazioni su possibili legami tra i trafficanti di migranti e alcune ONG stanno sollevando molte polemiche, ma Zuccaro non cerca pubblicità: cerca invece la verità attraverso un lavoro di squadra e lo fa sapere, come ha fatto di recente in audizione al Comitato bicamerale Schengen.

Cosa dice Zuccaro? Il Giudice evidenzia che “a partire dal settembre-ottobre 2016, abbiamo registrato un improvviso proliferare di piccole ONG che fanno il lavoro prima svolto dagli organizzatori degli sbarchi: cioè, accompagnare fino al nostro territorio i barconi dei migranti”. E questo avrebbe dovuto sortire un plauso da parte delle ONG umanitarie, quelle vere, che ne guadagnerebbero in fama ( e contributi economici) grazie al contrasto dell’immigrazione clandestina .
Perché “non riusciamo più a individuare i facilitatori ma soltanto gli scafisti – continua Zuccaro – che, tra l’altro, ormai sono solo migranti sprovveduti scelti a caso e posti al timone. Zuccaro ha avuto la coraggiosa idea di istruire un'indagine sulle ONG per verificare se davvero queste migrazioni siano spesso tratta di uomini e non di veri salvataggi.

Invece le ONG si scandalizzano e parlano di fango sulla loro credibilità. Si sentono intoccabili, a prescindere. Un universo a parte, delle cui intenzioni nobili non si deve dubitare. "Alcune agenzie - ha dichiarato Zuccaro al sito LiveSicilia - che non svolgono attività di polizia giudiziaria hanno documentato i contatti ma si tratta di atti che non posso utilizzare processualmente, anche se mi danno la conoscenza certa che questo avviene". I servizi segreti esteri infatti si muovono con maggiore libertà di quelli italiani, ovvero senza l'autorizzazione preventiva di un magistrato. E questo, in base al codice penale italiano, rende le intercettazioni del tutto inutilizzabili. Se non ci fosse questo garantismo sfrenato , le Ong sarebbero già in Tribunale perlomeno a fornire spiegazioni.

Ad oggi invece di chiaro c'è solo la volontà di arginare la cattiva fama che rischiano le ONG vere e quelle presunte da un'indagine seria e accurata.

Lo stesso Zuccaro afferma che è una questione politica. E allora ? Chi salverà l’indagine? Alfano intanto si è pronunciato a favore del giudice e nel governo è cominciato un certo nervosismo. Le testimonianze , le intercettazioni sono chiare. E il numero di navi di proprietà delle organizzazioni umanitarie presenti nel mar libico è imponente.
In un nastro catturato dai servizi di intelligence esteri attraverso navi miltari e navi fantasma si sente un dialogo significativo . Lo scafista/ trafficante : "Il tempo è brutto. Possiamo mandarli lo stesso?". Dall'altro un operatore delle Ong: "Mandateli, siamo qui". E c’è un video , si vede che alcuni barconi vengono scortati da moto d'acqua ( guidate da chi? )fino ai natanti delle associazioni. Insomma , servizio con tanto di protezione.

 Ma di quali organizzazioni si parla ? MOAS; Jugend Rettet, Stichting Bootvluchting, Médecins Sans Frontières, Save the Children, Proactiva Open Arms, seawatch.org, Sea-eye e Life-boat. Le vere intenzioni che motivano le persone che stanno dietro a queste ONG non sono chiare. Non saremmo sorpresi se la motivazione non fosse altro che il denaro, e non escludiamo motivazioni politiche.

Le attività dell’organizzazione con base a Malta, MOAS, che porta tutti i migranti in Italia, sono la migliore garanzia di non ritrovarsi nessun immigrato sulle coste Maltesi. MOAS è diretta da un ufficiale della marina militare Maltese noto a Malta per episodi di maltrattamento dei rifugiati. Un’ulteriore possibilità è che tali organizzazioni siano gestite da persone sinceramente motivate che finiscono per incentivare oltre ogni ragionevolezza l’immigrazione africana, così indirettamente causando più incidenti e morti, senza nemmeno considerare il fatto che le loro azioni contribuiscono fortemente alla destabilizzazione dell’Europa. E queste persone sono facilmente manovrabili dalle politiche internazionali volte a minare direttamente la stabilità dell’Europa, esasperando già esistenti tensioni sociali a sfondo razziale.

Ma ……c'è un Ma.
Bruxelles ha prodotto una speciale legislazione che protegge i trafficanti umani da essere regolarmente processati. Si chiama “Disposizioni In materia di ricerca e salvataggio” (On Search and Rescue), Si legge : “ i possessori di natanti privati e ONG che assistano in operazioni di salvataggio nel Mare Mediterraneo non devono rischiare di andare incontro a sanzione per il fatto di provvedere assistenza in tal modo”. Capito il giochino?

Diverse ONG prelevano clandestini in acque territoriali Libiche. C’ è il dossier della Guardia Costiera che lo documenta. Ci sono testimonianze che questi trafficanti comunicavano le loro intenzioni in anticipo alle autorità Italiane. Dieci ore prima che i migranti lasciassero le coste Libiche, la Guardia Costiera italiana guidava a distanza le ONG al “punto di salvataggio”. L’organizzazione MOAS ha stretti legami con il famoso appaltatore militare Americano “Blackwater”, con l’esercito Americano e con la marina militare Maltese. Resoconto completo: “The Americans from MOAS ferry migrants to Europe” Fonte: https://gefira.org

Un altro modo per "incastrare" le associazioni "opache" è quello di seguire i flussi finanziari. Ma non è cosa semplice. Qual è il trucco? Le navi delle O NG battono infatti bandiere di Stati diversi da quelli dove hanno sede legale le organizzazioni. Moas, per esempio, risulta avere la base operativa a Malta, ma le sue due imbarcazioni (Phoenix e Topaz responder) sul pennone espongono i vessilli di Belize e delle isole Marshall. Molte ONG non specificano i nomi dei donatori ,che il più delle volte rimangono anonimi. E non ci dimentichiamo il manualetto del migrante, fornito già nelle coste africane da Refugees Welcome, ONG di origine afro-tedesca, dove si danno consigli sul come dribblare i controlli di Frontex e della Polizia. Ah, dimenticavo : per gli amanti dei dettagli c'è poi AIS MARINE TRAFFIC, e vedi in tempo reale il viavai delle navi salva migranti. basta mettere le tre parole su Google. Tanti, troppi indizi che non può essere tutto così naturale.

 Resta il fatto che questo giudice, Carmelo Zuccaro, è stato l'unico che ha avuto il coraggio di affrontare e una battaglia così impopolare. È un guazzabuglio di indizi e verità nascoste , ostruzionismi, complicità, interessi economici e politici trasversali, che al momento non ha soluzione se non indagini ferree e accurate.
 L’indagine di Zuccaro poggia ad oggi sui report di alcuni servizi segreti - quello tedesco e quello olandese - ma anche quello italiano - che da mesi monitorano le comunicazioni con la Libia. Si sono mossi, i servizi d'intelligence del Nord Europa, attraverso le navi militari inquadrate nel dispositivo europeo Eunavformed-Sophia e attraverso alcuni natanti fantasma. Dapprima sono stati informati i rispettivi governi. Poi i loro rapporti sono stati veicolati da Frontex alla procura di Catania attraverso canali riservati. Tutto ciò è inutilizzabile in un processo, almeno qui in Italia. La legge è chiara. Gli 007 d’oltralpe si muovono senza avere avuto l’autorizzazione preventiva di un magistrato, a differenza dell’intelligence italiana, quindi non costituiscono prove processuali.

Ed ecco perché Zuccaro è stato in parte “stoppato” : «Alcune agenzie - diceva al sito LiveSicilia - che non svolgono attività di polizia giudiziaria (intendendo cioè dei servizi segreti, ndr), hanno documentato i contatti ma si tratta di atti che non posso utilizzare processualmente, anche se mi danno la conoscenza certa che questo avviene». Il rischio, insomma, è che il caso finisca nel nulla per mancanza di prove processualmente valide.
Su quanto avviene in mare, Zuccaro ( e non solo lui) non ha dubbi : «Ci sono dei natanti di ONG che superano i confini delle acque internazionali, staccano i transponder (i segnalatori satellitari) per non farsi localizzare e rendersi invisibili a chi li deve monitorare. Vi sono ONG che prendono chiamate dalla Libia in cui si dice: Stiamo per mettere in mare i gommoni, intervenite!». Ma ci sono anche i rapporti riservati dell’intelligence italiana, che non poteva esimersi dal controllare.
È stato ricostruito, ad esempio, l’enorme andirivieni dei gommoni nei giorni di Pasqua, con porti di partenza e navi delle Ong in attesa. Come può anche il governo italiano non aver pensato che vi fosse «una regia» dietro la partenza simultanea di ben 8500 migranti? Ma ci voleva un giudice come Carmelo Zuccaro per smuovere le acque. Sempre poco per un procedimento penale, in Italia, paese estremamente garantista.. Servirebbe invece qualche prova concreta di un trasferimento di soldi che accompagni i «contatti». Zuccaro ha dato disposizione ai suoi investigatori di seguire prioritariamente i flussi finanziari. Ma ha bisogno di più risorse. E qui entra in gioco la volontà politica….

Una frase di Zuccaro che mi piace molto è “c’è ancora molto da fare per diffondere il senso di legalità”. Pensateci bene: per diffondere il senso, cioè la coscienza. Una coscienza che in Italia si è un po’ persa per strada. Forse qualcuno si crede di essere un po’ al di sopra delle leggi ( e qui anche Bruxelles ci ha messo lo zampino come scritto sopra ) .

Carmelo Zuccaro in pochi mesi sta attizzando, con lucida serenità , i carboni ardenti di due aspetti della questione migranti. Non solo ONG nel suo taccuino. A Gennaio Zuccaro ha tenuto un’ audizione sul tema “ Il cara di Mineo” davanti alla
“Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza, di identificazione ed espulsione, nonché sulle condizioni di trattenimento dei migranti e sulle risorse pubbliche impegnate” (sic!)

Forse qualcuno si preoccupa , e non poco, perché Il giudice Zuccaro è titolare dell’inchiesta sul Cara di Mineo per associazione mafiosa, che coinvolge nomi importanti a partire dal sottosegretario Giuseppe Castiglione ? Forse un suo passo falso su questioni umanitarie potrebbe favorire l’ allontanamento di Zuccaro ?


Chissà.

R.B.