Di Admin (del 29/11/2012 @ 16:13:20, in AMBIENTE, linkato 1419 volte)
Legambiente: «Le Agenzie della Green Economy sono i Parchi»
L'affaire di "Terre regionali Toscane" e la gestione dell'Azienda agricola regionale di Alberese Tenuta di San Rossore si sta davvero trasformando in una patata bollente per la Regione Toscana: anche Legambiente scrive al presidente Enrico Rossi ed agli assessori Bramerini, Marson e Salvadori e sottolinea che «Le Agenzie della Green Economy in Toscana ci sono già e sono i Parchi, basta con sovrapposizioni e nuovi Enti. La Regione piuttosto proceda con urgenza alla revisione della Legge Regionale sulle aree naturali protette e rafforzi il ruolo e l'efficienza dei Parchi». Fausto Ferruzza e Matteo Tollini, rispettivamente presidente e responsabile parchi di Legambiente Toscana, in una lettera inviata oggi a presidente, assessori e consiglieri, sulla Proposta di legge in discussione per l'istituzione dell'Ente Terre regionali Toscane, scrivono: «Esprimiamo tutta la nostra perplessità sulla correttezza ed efficacia del trasferimento della Tenuta di San Rossore e dell'Azienda regionale agricola di Alberese al costituendo Ente. I territori di Alberese e San Rossore non sono solo tenute agroforestali, ma soprattutto ecosistemi vulnerabili di rilevanza nazionale ed europea, da gestire secondo i principi della Legge quadro sulle aree naturali protette e con gli Enti preposti già esistenti: i Parchi. Non ritroviamo peraltro negli scopi dell'Ente Terre regionali toscane la necessaria missione di conservazione e divulgazione degli ecosistemi, mentre appare di tutta evidenza che sono "esistenti" due Enti Parco (Migliarino San Rossore Massaciuccoli e della Maremma) che resteranno in essere. Non capiamo quindi la validità di un'operazione, nata nell'ambito della Legge finanziaria regionale, che avrebbe lo scopo di migliorare l'efficienza economica nella gestione di beni regionali quando, per perseguirlo, prevede la creazione di un nuovo Ente con nuovi costi e inevitabili sovrapposizioni». I due esponenti del Cigno Verde Toscano chiedono: «Gli Enti Parco non hanno messo in campo una governance efficiente e dinamica per la gestione e valorizzazione di beni regionali? Allora perché non si riformano e si dotano degli strumenti per unire la missione di conservazione e divulgazione della natura agli obiettivi di efficienza economica?» Legambiente è convinta che «I Parchi vadano migliorati nelle performance e rafforzati nel loro ruolo territoriale, in quanto per loro natura sono già di fatto "Agenzie per la promozione della Green Economy". Allora come mai si tengono al palo dal 2008 progetti di revisione della Legge Quadro regionale sui Parchi invece di riformarli all'insegna del miglioramento delle performance, e nel frattempo si costruiscono invece dispositivi normativi lampo che ne indeboliscono pesantemente il loro già sofferente ruolo?» Per questo, concludono Ferruzza e Tollini, Legambiente «Vi chiede con forza di sospendere l'iter della PdL in oggetto e avviare un'ampia consultazione per addivenire a provvedimenti che garantiscano il rilancio del ruolo dei Parchi Regionali ed il loro miglioramento nell'efficienza economica e di governance dei beni regionali, fermando il trasferimento al nuovo Ente Terre regionali toscane».
Di Admin (del 24/11/2012 @ 20:48:03, in AMBIENTE, linkato 1292 volte)
Il Consiglio direttivo del Parco ha approvato, nel corso della sua ultima seduta, il progetto definitivo del percorso naturalistico che, partendo dal Fortino nuovo, arriva fino all’arenile di San Rossore:
prende così forma una ulteriore occasione di fruizione della Tenuta e di altri punti strategici dell’area protetta, già interessati negli ultimi anni da interventi analoghi che hanno l’obiettivo di rendere compatibile l’utilizzo del territorio per finalità escursionistiche con la missione di salvaguardia ambientale dell’Ente. Il percorso del “Fortino nuovo”, così chiamato perché il suo punto d’inizio è situato proprio nei pressi dell’edificio settecentesco ubicato nella zona settentrionale della Tenuta di San Rossore, attraversa una zona naturale di macchia e duna costiera, la quale è parte di un ecosistema retrodunale e dunale che l’Ente Parco già tutela da vari anni in diverse zone del proprio territorio. I lavori di riqualificazione approvati dal Consiglio direttivo hanno una diversa configurazione a seconda dei diversi ambienti attraversati dai potenziali visitatori: si inizia infatti con una parte in terra battuta, per poi passare ad una passerella poggiata a terra e finire con analoghe strutture in legno sopraelevate, che estendendosi per circa 200 metri permetteranno di raggiungere la spiaggia evitando al tempo stesso il danneggiamento della duna. L’intervento che l’Ente Parco realizzerà per far arrivare i fruitori alla spiaggia utilizzando il sentiero – uno degli itinerari storici all’interno della Tenuta – è molto più articolato di un semplice percorso, perché si propone di dare decoro anche all’area di arrivo e partenza del percorso, posto proprio nei pressi del Fortino nuovo, di fronte al quale è presente un vecchio fabbricato su cui al momento non è possibile intervenire, con la riqualificazione della zona mediante la predisposizione di un’area di sosta e il posizionamento di staccionate. Altro aspetto fondamentale del progetto, che si integra con i suoi aspetti naturalistici ed escursionistici, è la valorizzazione di un elemento storico presente nell’area di partenza e adesso ormai dimenticato perché totalmente avvolto da alberi e piante e quindi quasi del tutto invisibile: si tratta di un antico cippo di probabile origine settecentesca – ma certamente di epoca preunitaria – che veniva utilizzato quale punto di segnalazione di confine ad indicare la distanza del mare, in braccia fiorentine, dal punto stesso (100 braccia fiorentine, pari a circa 58 metri). Nell’area è prevista la realizzazione di una piccola attività di pulizia della vegetazione e di una staccionata attorno al cippo. Soddisfatto il Presidente del Parco, Fabrizio Manfredi: «Il progetto approvato dal Consiglio direttivo s’inserisce in un contesto di valorizzazione dei sentieri del Parco, che si estende dal Calambrone alla Lecciona, con l’obiettivo di mettere in condizione i cittadini di poter fruire del territorio e di contribuire a migliorare l’offerta turistica dell’area protetta connessa ai sentieri e ai percorsi. La progettazione di interventi del genere negli ultimi anni, che prosegue tuttora, riguarda proprio l’ambito della Tenuta di San Rossore. Il progetto relativo alla risistemazione del sentiero del Fortino nuovo rientra infatti tra le attività di programmazione del Parco per la riduzione del carico antropico sugli ambienti dunali, il cui obiettivo è evitare il loro danneggiamento e migliorare l’accessibilità delle spiagge in modo compatibile con l’ambiente.» Anche i lavori svolti lungo il percorso del Fiume Morto – che come per il sentiero del Fortino nuovo costituisce una delle aree della Tenuta di San Rossore fruibili mediante il servizio di visite guidate – riprenderanno a breve con un secondo lotto e la sistemazione del tratto iniziale che dalla strada sterrata entra all’interno del bosco, fino alla parte finale dove si trova attualmente la passerella in legno: da qui si arriva ad un punto panoramico situato a sette metri sul livello del mare, in vetta alla duna, dove nelle giornate di bel tempo si riesce ad ammirare tutta la costa, dal Parco Nazionale delle Cinque Terre fino all’Isola d’Elba nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Proprio sulla piattaforma in legno esistente sarà realizzata una particolare cartellonistica in legno, con una ricostruzione grafica dell’orizzonte e, appunto, un’evocazione del sistema delle aree protette dell’Alto Tirreno, ad inclusione del Santuario dei cetacei e delle sue criticità: studi recenti dell’ARPAT dimostrano che proprio in questa grande area marina protetta è presente una elevata concentrazione di microplastiche potenzialmente dannose per i cetacei.
Di Admin (del 22/11/2012 @ 21:36:55, in AMBIENTE, linkato 1223 volte)
Le associazioni ambientaliste: “La tenuta di San Rossore resti al Parco”
PISA – Le associazioni ambientaliste pisane e versiliesi sono totalmente contrarie al passaggio di San Rossore al nuovo ente Terre Regionali Toscane, erede della pluri-indebitata e commissariata Azienda regionale agricola di Alberese. Siamo preoccupati per la superficialità con cui la Regione intende imporre questo passaggio, dando mano libera per trarre reddito da un bene comune che invece dev’essere amministrato, come dice la legge statale di trasferimento (n. 87 del 1999), secondo i principi della Legge Quadro sulle Aree Protette, per la valorizzazione dell’ecosistema e per “scopi didattici, educativi e sociali” mirando “all’equilibrio ecologico e al risanamento ambientale”. Chi meglio del Parco può assicurare questi fini, per i quali 13 anni fa la Presidenza della Repubblica ha affidato alla Regione San Rossore “quale unicum ambientale, paesaggistico, storico e culturale di rilevanza internazionale” ??? E se la Regione non è più disposta ad affidare al Parco la più prestigiosa delle sue proprietà, come potrà poi pretendere che i tanti proprietari privati presenti nel Parco accettino di essere solo loro a dover farsi carico della tutela ambientale? Come può la Regione non capire che questo passaggio è distruttivo per tutto il Parco e anche per tutto il sistema regionale delle Aree Protette? O forse è proprio questo l’obiettivo della proposta di legge: mettere mano allo smantellamento del Parco? E quanta economia locale sarà danneggiata da una gestione della Tenuta che non farà più riferimento ai “principi di salvaguardia ambientale” che la Regione, secondo gli obblighi della legge 87, dovrebbe garantire e il Parco ha efficacemente garantito finora? San Rossore non è un’azienda agricola: è fatto di foreste e solo il 10% è area agricola. Conosciamo solo due modi per produrre reddito dalla gestione dei boschi, di cui San Rossore è costituito per quasi il 90% della superficie. Il primo è quello di tagliare gli alberi per farne cippato, cellulosa, legna da lavorazione. Il secondo è quello, finora applicato dal Parco, della gestione forestale sostenibile, valorizzando il ruolo ecologico, di serbatoio di carbonio e di biodiversità, che il bosco garantisce, migliorando contemporaneamente i servizi turistici e l’immagine del territorio che derivano da un ambiente ben gestito. Ma non saranno danneggiati solo i servizi ecosistemici e le piccole aziende turistiche che operano a San Rossore. La Bandiera Blu, il Quality Coast, il potenziale turistico del territorio, l’immagine e l’attrattiva della costa del Parco saranno irrimediabilmente compromesse per gli anni a venire. Il nuovo Ente, poi, non risponderà più alle Istituzioni locali, come fa il Parco attualmente, amministrato da un Presidente e un Consiglio nominati su proposta degli Enti locali. L’ente Terre Regionali Toscane in base alla proposta di legge, risponderà solo alla Regione, addirittura con minori controlli di quelli cui è stato finora sottoposto il Parco, e potrà decidere il regolamento d’uso e di accesso a San Rossore, e anche la pianificazione delle risorse e delle foreste, in totale autonomia. Facciamo appello agli Enti locali perché si contrappongano a questo esproprio di un bene comune ambientale effettuato con la scusa della crisi, rischiando invece di danneggiare l’economia turistica locale Se questa scellerata legge dovesse essere approvata, chiederemo al Presidente della Repubblica di riprendersi San Rossore, perché la Regione avrebbe contravvenuto agli accordi che ne avevano accompagnato il trasferimento, dimostrando di non essere degna di apprezzarne il valore. Legambiente Pisa, Versilia, Valdera LIPU Massaciuccoli WWF Pisa e Lucca
Di Admin (del 15/11/2012 @ 13:39:24, in AMBIENTE, linkato 1112 volte)
Conferenza stampa del Presidente del Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli Fabrizio Manfredi.Il tema è un provvedimento della Regione Toscana collegato alla finanziaria 2013 in discussione ed approvazione entro l'anno, che prevede la separazione della Tenuta di San Rossore dal Parco MSRM. 5.000 ettari dei 24.000 totali passerebbero quindi ad un Ente Regionale denominato "Terre Regionali Toscane" Il Presidente del Parco Manfredi ha espresso una netta contrarietà all'ipotesi Ad interessare all'assessorato all'Agricoltura della Toscana è la gestione della zona adibita ad attività agricola e zootecnica,circa 500 ettari su di un totale di 5000 della Tenuta di S.Rossore.Manfredi ha fatto appello alla Regione stessa ed ai Comuni interessati affinchè la proposta di legge venga stralciata o quanto meno modificata
Di Admin (del 03/11/2012 @ 14:00:08, in AMBIENTE, linkato 1244 volte)
PISA 3 Novembre 2012
Al via Reloading Europe, il progetto della Fondazione garagErasmus per riunire tutta la Generazione Erasmus europea. Una delegazione di 30 ex erasmus è partita dal Parco regionale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli alla volta del Parlamento Europeo, dove arriverà il 5 novembre per presentare il progetto e un’applicazione web chiamata Check-in Europe.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo :
Ha preso il via questa mattina Reloading Europe, il progetto della Fondazione italiana garagErasmus per creare il primo network degli Alumni Erasmus (oltre 3 milioni di persone in Europa oggi di età tra i 25 e i 45 anni) ed incubare nuove iniziative imprenditoriali in ambito digital ed internazionale.
L’evento è stato inauguratato nella tenuta di San Rossore, all’interno del Parco naturale di Migliarino San Rossore e Massaciuccoli, dove ha sede la Fondazione. Il progetto è articolato in vari passaggi che troveranno il loro momento culminante il 5 novembre alle 17,30, in un evento presso il Parlamento Europeo a Bruxelles, a cui parteciperanno l'Europarlamentare Debora Serracchiani, la presidente della Commissione Cultura del Parlamento Europeo Doris Pack, la responsabile del Programma Erasmus presso la Commissione Europea, Vanessa Debiais-Sainton e l'Ambasciatrice Erasmus in Italia, Katherine Isaacs. La presentazione al Parlamento Europeo sarà preceduta anche da un simbolico viaggio on the road.
A bordo di 3 minibus 30 ex Erasmus sono partite dalla sede della Fondazione, nella Tenuta di San Rossore (Pisa), all’interno del Parco regionale di San rossore, Migliarino e Massaciuccoli, alla volta di Bruxelles, dopo una conferenza stampa dove sono intervenuti Francesco Cappè, presidente garagErasmus, Stefano Giovannelli, direttore di Toscana Promozione e membro del consiglio di amministrazione di garagErasmus e Fabrizio Manfredi, presidente del Parco naturale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli. 30 storie di eccellenza della Generazione Erasmus, che grazie anche a quell’esperienza oggi hanno professionalità affermate in vari settori: chi è diventato funzionario dell’ONU, chi è consulente strategico per alte istituzioni dello Stato, chi è diventato imprenditore, chi si è affermato come manager nella comunicazione digitale e così via. "Ha un grande valore simbolico -spiega Francesco Cappè, presidente di garagErasmus - far partire questo viaggio dalla Toscana e dalla Tenuta di San Rossore, dove la fondazione ha sede. La nostra fondazione ha una vocazione europea, infatti stiamo andando a Bruxelles per lanciare un appello alla Generazione Erasmus di tutta Europa: non siamo la generazione perduta, ma quella strategica per far ripartire l'Europa". Sul ruolo strategico della Regione Toscana e sull'importanza di sviluppare progetti innovativi è d'accordo anche Stefano Giovannelli, direttore di Toscana Promozione e membro del consiglio di amministrazione di garagErasmus. "Sta partendo la generazione Erasmus da questo luogo dove natura ed economia si incontrano - spiega- C'è un grande sviluppo sociale su cui è opportuno investire, una grande ingegnosità sui temi di inclusione sociale e sviluppo sostenibile da cui è necessario ripartire". All’iniziativa è giunto il supporto e l’incoraggiamento di vari personaggi pubblici e istituzioni, tra cui Staffan de Mistura (Sottosegretario agli Esteri Repubblica Italiana), che ha inviato un messaggio di saluto, e Gregorio Gitti (Presidente di Fondazione Etica), Mario Calabresi (Direttore de La Stampa) e Joao Guimaraes da Costa (Professore alla Harvard University e membro del progetto ATLAS al CERN di Ginevra), che saliranno a bordo dei minibus guidando la comitiva simbolicamente per qualche chilometro verso Bruxelles. "Il fatto che le Cascine Vecchie, che da sempre ospitano gli uffici dell’area protetta, diventi la sede legale e operativa di “garagErasmus”, costituisce una straordinaria opportunità in termini di visibilità e di fruizione per il Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli. L’augurio – è il commento del Presidente del Parco, Fabrizio Manfredi, presente all’inaugurazione dell’iniziativa – è che la nuova Fondazione, che si candida a divenire il punto di riferimento per decine di migliaia di giovani cittadini europei che hanno condiviso un’esperienza di studio all’estero o per chi grazie a tale esperienza, o a situazioni simili, ha sviluppato una specifica professionalità e un percorso di vita, possa promuovere, con la collaborazione dell’Ente, lo svolgimento a San Rossore di eventi di respiro internazionale. La denominazione del Parco e della Tenuta potranno inoltre essere veicolati anche al di fuori dei confini nazionali e fatti conoscere agli utenti della Fondazione, che propone un modello di convivenza più giusto, più dinamico, più sostenibile e quindi – è questo il mio auspicio – anche più sensibile al tema della protezione dell’ambiente".
Nel corso di Reloading Europe verrà letto l’appello alla Generazione Erasmus, l’unica generazione di persone che, in un momento in cui il progetto di un’Europa unita sembra essere in discussione, può testimoniare con la propria esperienza il valore della cittadinanza europea. Inoltre, garagErasmus presenterà l’applicazione web Check-in Europe, cuore della campagna Reloading Europe con cui la Fondazione intende riunire tutta la Generazione Erasmus: chiunque ha fatto l’Erasmus (o qualunque altro programma di integrazione e scambio europeo come Leonardo, Erasmus per Imprenditori, ecc.) dal 1987 ad oggi è invitato a lasciare on line la propria testimonianza. Per sostenere la campagna, garagErasmus sta avviando una ricerca di fondi e di partner per dare la massima visibilità internazionale all’applicazione. Anche la Presidenza della Regione Toscana ha svolto un ruolo molto importante nel lancio dell’iniziativa. garagErasmus.
garagErasmus è la prima Fondazione (in fase di riconoscimento) che mette in rete la Generazione Erasmus, a partire dalla rete di ex alumni Erasmus oggi professionisti europei in ogni campo, che devono a quell’esperienza di studio all’estero il proprio inserimento nel mondo del lavoro, la professionalità acquisita e un percorso di vita decisamente indirizzato verso l’Europa unita. garagErasmus vuole contribuire alla costruzione di una società Europea realmente unita e in grado di creare opportunità d’innovazione e sviluppo, facendo leva sulle migliori professionalità della rete e favorendone l’imprenditorialità. Per raggiungere tale obiettivo garagErasmus agisce come incubatore per tutti i progetti innovativi basati sull’applicazione delle nuove tecnologie in tutti i settori produttivi e culturali, adottando nuove modalità di partnership tra pubblico e privato ad ogni livello in tutta Europa e secondo una logica internazionale. La Fondazione è indipendente e non si riferisce a nessun partito o corrente politica.
Parco naturale regionale di San Rossore, Migliarino, Massaciuccoli : Il Parco Naturale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, è stato istituito con Legge Regionale Toscana n. 61 del 13 dicembre 1979: comprendente il territorio di 5 Comuni e 2 Province, è uno dei primi parchi di istituzione regionale e secondo in Toscana solo al Parco della Maremma. L’Ente Parco, organismo di gestione dell’area protetta, istituito con Legge Regionale n. 24 del 16 marzo 1994, persegue la realizzazione delle finalità indicate dalle leggi istitutive e la tutela delle caratteristiche ambientali e storiche del litorale pisano e lucchese, in funzione dell’uso sociale di tali valori, oltre a promuovere la ricerca scientifica e la didattica naturalistica, l’educazione e la formazione ambientale, e la valorizzazione delle attività economiche territoriali, con particolare riferimento all’esercizio delle funzioni delegate all’Ente Parco dalla Regione Toscana.
Di Admin (del 28/08/2012 @ 14:25:05, in AMBIENTE, linkato 1482 volte)
ENTE PARCO REGIONALE MIGLIARINO SAN ROSSORE MASSACIUCCOLI
Tuscany Walking Festival -IV Edizione- dal 1 settembre 28 ottobre 2012
Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Prosegue il cammino nel Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli! Dal prossimo fine settimana si apre la quarta edizione di Tuscany Walking Festival che vedrà il nostro Parco protagonista con nuove passeggiate tematiche per far conoscere agli appassionati, ai curiosi, ai desiderosi di farsi “una bella camminata” i luoghi più suggestivi del territorio del Parco. Ognuno potrà trovare la passeggiata più adatta: da quelle più impegnative a quelle più rilassanti, i naturalisti che accompagneranno i gruppi aiuteranno nel riconoscimento delle piante selvatiche e nell’ascolto dei canti dei volatili. Il Festival si svolgerà in tutti i fine settimana di settembre e ottobre proponendo ai visitatori diversi itinerari in tutte le Tenute del Parco. La scelta degli itinerari vuole dare un’immagine unitaria del territorio del Parco, così da rendere percepibile al visitatore che il Parco è un vasto territorio in cui convivono habitat diversi che si rendono visibili nel loro alternarsi solo ad un pubblico attento e ben guidato. Per rendere più accattivante e “eccezionale” la visita, così da distinguerla da ciò che è possibile fare in qualsiasi giorno dell’anno, sono stati organizzati numerosi eventi che accompagneranno le passeggiate: degustazioni, attività per i bambini, musica e molto altro.
Per il dettaglio delle informazioni (durata, difficoltà, costi, orari, ecc.) e per le prenotazioni consultare il sito: www.tuscanywalkingfestival.it
Di Admin (del 24/07/2012 @ 14:00:00, in AMBIENTE, linkato 1331 volte)
DALL' ENTE-PARCO REGIONALE MIGLIARINO SAN ROSSORE MASSACIUCCOLI
Riceviamo e pubblichiamo:
COMUNICATO STAMPA
Stato di Salute del Lago di Massaciuccoli - In ordine alle periodiche informazioni ed agli estemporanei interventi di vari soggetti relativi allo stato di salute del Lago di Massaciuccoli e del suo bacino ed in particolare inerenti alla preoccupazione di assenza e/o non conoscenza di interventi appositi da parte delle varie istituzioni preposte al risanamento di essi, desidero compiere queste brevi osservazioni. 1) Sono ormai note, perché esaminate e classificate (in ultimo tramite un apposito studio commissionato dal Parco all’Istituto Sant’Anna di Pisa inerente le coltivazioni agricole) le cause che nei decenni hanno provocato l’eutrofizzazione delle acque in questione ed il grande stato di inquinamento delle stesse. Oltre agli scarichi civili dei tre Comuni che si affacciano sul bacino, la fonte principale di tale situazione è stata ingenerata da un lato dalla bonifica dei terreni (quelli torbosi in particolare) e dalla conseguente mineralizzazione e dispersione nelle acque dei nutrienti in essi contenuti e dall’altro da certe tipologie di coltivazione, sia nei terreni torbosi che in quelli argillosi, che hanno necessitato di ingenti quantitativi di fertilizzanti, ecc. che tramite il pompaggio delle acque e lo scarico di esse nel Lago hanno ulteriormente e progressivamente aggravato lo stato delle cose. Ci sono poi state cause minori quali l’immissione di acqua salina tramite la Burlamacca e altre fonti di inquinamento quali discariche, ecc. (vedi Carbonaie). 2) Seppur con gravi ritardi accumulatisi nel tempo, nel 2006 è stato siglato un apposito “Accordo di programma” fra tutti gli Enti coinvolti per le loro competenze, nelle scelte e decisioni sul bacino ed istituito un apposito “comitato di sorveglianza”, sia politico-amministrativo che tecnico, presieduto dalla Regione Toscana (oggi dall’Assessore all’Ambiente) che ha completato il processo di conoscenza delle cose ed ha iniziato ad individuare ed a perseguire una strategia di risanamenti affidando a vari soggetti compiti e funzioni per iniziare finalmente ad agire sia sul versante delle cause che su quello degli effetti. Sulle cause è stato chiesto ai Comuni di completare i propri impianti fognari e di depurazione delle acque relative agli scarichi civili, cosa che è quasi conclusa in attesa della risoluzione definitiva dei problemi inerenti il trattamento e la deviazione delle acque di un impianto di depurazione nel Comune di Vecchiano; sempre sulle cause sono stati attivati meccanismi virtuosi da parte del Parco e del Consorzio di Bonifica relativi all’acquisizione di terreni bonificati per la realizzazione in essi di impianto di fitodepurazione delle acque o di generico riallagamento (alcune cose già compiute ed altre in corso d’opera riconvertendo su ciò finanziamenti di varia provenienza); ed infine sempre sulle cause sono in corso interventi contro la salinizzazione e per la bonifica di siti inquinati. Sugli effetti (dopo la risistemazione di tutto l’alveo del canale Bufalina) il progetto su cui sono state concentrate le risorse e le aspettative in questa fase è quello inerente l’utilizzo di una parte delle acque del Fiume Serchio tramite apposita deviazione, allo scopo di rigenerare e riossigenare, in certi periodi dell’anno, le stagnanti acque lacustri. Di tale progetto definitivo è incaricata la provincia di Pisa e le tempistiche realizzative dello stesso dovrebbero completarsi entro il 2015. 3) Detto questo è ovvio che in contemporanea dovranno essere messe a punto nuove azioni e reperite nuove e molto consistenti risorse (Regionali, Nazionali, Europee, ecc.) da indirizzarsi in particolare sul grande tema della riconversione agricola da un lato e su quello della decantazione dei materiali in sospensione nelle acque e della ripulitura dei fondali dall’altro ma almeno non siamo all’anno zero, vi sono lavori in corso e delle apposite sedi dove monitorarli ed incrementarli ed il Parco su ciò, per quanto è nelle sue prerogative, eserciterà ed esprimerà tutto il suo impegno e la sua determinazione.
Di Admin (del 18/06/2012 @ 21:30:09, in AMBIENTE, linkato 1316 volte)
Il Consiglio Direttivo dell’Ente Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli approva il piano di gestione delle Secche della Meloria per il triennio 2012/2015
riceviamo e pubblichiamo:
Le Aree Marine Protette sono porzioni di mare dove lo Stato Italiano, attraverso il Ministero dell'Ambiente, riconosce la necessità di forme di protezione specifiche dovute all'importanza delle caratteristiche ecologiche che ne fanno un bene pubblico di importanza nazionale.
In un ottica partecipativa è intenzione del Consiglio Direttivo del Parco mantenere quanti più canali di comunicazione aperti con la popolazione ed è per questo che è in fase conclusiva la realizzazione del sito web con molte possibilità di interagire con l'Area Marina Protetta, inoltre in maggio sono stati realizzati a Livorno, presso la Fondazione LEM, laboratori di Biologia Marina con l'ARPAT ed il Consorzio Interuniversitario Biologia Marina ed Ecologia applicata (CIBM) per alcune centinaia di studenti ed è stato dato infine parere positivo alla ordinanza con cui la Direzione Marittima di Livorno applicherà il Decreto interministeriale 2 mar 2012 con cui viene proibita la navigazione delle grandi navi mercantili per un'ampia fascia dalle aree sensibili come i Parchi Nazionali costieri e le Aree Marine Protette aumentando quindi lo stato di protezione dell'area rispetto ad incidenti navali.
Inoltre, l'Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, che gestisce l'Area Marina Protetta Secche della Meloria (AMP), ha approvato la strategia di gestione per gli anni 2012-2015. L'Area Marina Protetta aderisce infatti al progetto ISEA (interventi standardizzati di gestione efficace in aree marine protette) del Ministero dell'Ambiente. Con questa atto Il Parco si inserisce cioè in una modalità di gestione con maggiore trasparenza ed efficienza tramite l'adozione di standard internazionali per la conservazione della natura che sono anche un metro comune per la gestione di tutte le aree protette marine italiane. Per fare questo, ogni Area Marina Protetta definisce infatti gli obiettivi di conservazione, i fattori interni ed esterni che determinano le criticità e quindi le strategie più efficaci per raggiungere gli obiettivi e le strategie migliori per attrarre i necessari finanziamenti per progetti sulla sostenibilità ambientale, la divulgazione ambientale e la conservazione attiva.
Già a partire dal 2012 incontri pubblici e avvisi sulla rete terranno costantemente avviato un canale di comunicazione per interagire nel modo più efficace con tutti i gruppi di interesse in ogni fase della vita dell'Area Marina Protetta.
Quindici ombrelloni, trenta sdraio e tutto quel che serve per un piccolo stabilimento completamente privo di barriere architettoniche. La soddisfazione della presidente della SdS Ciccone: «Un paradiso per l’accoglienza di persone in difficoltà». E quella del presidente del Parco Manfredi: «San Rossore è anche luogo di aggregazione sociale» Un piccolo angolo di paradiso, dove la diversità non esiste. E’ la spiaggia attrezzata del Gombo — la «Buca del Mare» — all’interno del parco naturale di San Rossore. Anziani, ragazzi e disabili soprattutto, tutti comunque seguiti dai servizi della Società della Salute e dei comuni di Pisa, San Giuliano Terme e Vecchiano: un centinaio al massimo ogni giorno con un accesso organizzato su due fasce orarie, al mattino e al pomeriggio. Quindici ombrelloni, una trentina di sdraio e tutto quel che serve per rendere la spiaggia accessibile al 100%, senza barriere architettoniche con tanto di vialetti, docce e servizi ad hoc per chi soffre di disabilità motorie e visive, inclusa “Job”, la poltrona speciale che consente di fare il bagno in tutta sicurezza anche ai portatori di handicap donata quest’anno dalla cooperativa Paim. Una novità dell’estate scorsa, realizzata anche grazie ad un finanziamento regionale di 40mila euro ottenuto dalal Società della Salute, che ha visto aprirsi alla città e alle associazioni le porte della tenuta, il cui arenile fino a ieri era «riservato» al circolo ricreativo dei dipendenti di San Rossore. E che, invece, da un anno a questa parte, grazie a una convenzione stipulata tra la Società della Salute, l’Ente Parco e, appunto, il circolo consente l’utilizzo della spiaggia. L’anno scorso fu un vero e proprio boom con 3.500 accessi nei tre mesi estivi e richieste in continuo aumento da parte delle associazioni. E quest’estate sarà ancora meglio dato che il servizio, al via ufficialmente da oggi (giovedì 14 giugno), conta già più di cinque mila accessi prenotati, per un totale di circa cinquecento persone, e con altre 1.250 giornate ancora disponibili. Merito della bellezza del luogo e del successo dell’edizione dello scorso anno, che ha consentito di coinvolgere anche moltissimi altri soggetti del volontariato e del terzo settore (Arci Pisa, Progetto Chernobyl, Arciragazzi, , parrocchia di Barbaricina, Centro Attivo 90, scuola materna San Giuseppe, Parco Ragazzi, Al-Alif, Elleuno, comuni di San Giuliano Terme e Vecchiano, Ente nazionale sordi, Paim eAgape,). Ma anche della possibilità, introdotta da quest’estate, di consentire l’accesso individuale, ossia non collegato all’intervento di un servizio o all’iniziativa di un’associazione o di un’ente, alle persone con invalidità superiore al 74% e agli accompagnatori fino ad un massimo di dieci mezze giornate spalmate sull’intera estate.
Per conoscere i posti ancora disponibili, le prenotazioni e per avere altre le informazioni è necessario contattare gli uffici della Società della Salute della Zona Pisana (050.954103, 050.954028, 050.954142).
«Anche quest’anno proseguiamo con la gestione diretta da parte nostra ma l’estate prossima affideremo il coordinamento dell’accesso alla spiaggia alla struttura di Piaggeria – ha spiegato il direttore della Società della Salute Giuseppe Cecchi -: intanto, per i prossimi mesi, crediamo di aver proposto un regolamento capace di conciliare le diverse esigenze e richieste e garantire il massimo livello di fruibilità». Soddisfatto anche il presidente del Parco Fabrizio Manfredi: «La splendida cornice della Tenuta di San Rossore non e’ solo natura e bellezza, - ha affermato - ma si rivela sempre più luogo di aggregazione sociale e occasione di integrazione, tanto che la collaborazione tra Parco e SdS, ormai consolidata, proseguirà con altre iniziative». «La disponibilità degli operatori della SdS e dei dipendenti del Circolo – ha concluso la presidente della Società della Salute Maria Paola Ciccone - ha consentito di accogliere ragazzi, anziani, disabili, adulti non autosufficienti che inseriti in un ambiente ancora incontaminato hanno avuto la possibilità di godersi i benefici del mare e della natura circostante, in tempi di crisi anche questo e’ un servizio che può aiutare le famiglie a vivere un’estate più serena».
Di Admin (del 01/06/2012 @ 21:31:12, in AMBIENTE, linkato 1693 volte)
Il Parco di San Rossore definisce i criteri per la gestione e la promozione delle rinnovabili nel proprio territorio.
Riceviamo e pubblichiamo:
Il Parco regionale di San Rossore ha deciso di affrontare anche la materia delle energie rinnovabili, per le proprie specifiche competenze riguardanti la gestione del territorio naturale protetto e di valutazione delle ricadute ambientali che tali impianti possono avere. Con la Deliberazione del Consiglio direttivo del 23 aprile scorso, pubblicata oggi sul Bollettino Ufficiale della Toscana, ha infatti fissato i criteri generali per la valutazione e la promozione di progetti di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili da localizzarsi entro i confini dell’area naturale protetta regionale. È stato il primo passo concreto per affrontare l’innovativa materia anche all’interno di aree naturali protette come i parchi, che porterà a una disciplina più precisa perquesti impianti in aree di tale valore. I criteri di cui si è dotato il Parco, in anteprima tra gli Enti gestori di aree naturali protette in Italia, sono il frutto di un lungo lavoro di studio specifico del settore e del territorio del Parco, durato oltre due anni, coordinato dal Prof. Enrico Bonari della Scuola S. Anna e dal CRIBE dell’Università di Pisa (centro di ricerca interuniversitario per le biomasse da energia), in collaborazione con le strutture tecniche del Parco. I criteri di cui si è dotato il Parco rispondono ad alcuni principi fondanti, che caratterizzano le finalità di gestione proprie dell’area protetta e che possono essere così riassunti: anzitutto il non consumo di territorio naturale o semi-naturale ed in stretta connessione la conservazione degli ecosistemi e della biodiversità di questo territorio; ne consegue la preminente preservazione delle produzioni agro-alimentari presenti nel parco; vi è poi l’attuazione del principio delle filiere corte o “super-corte”, con l’azzeramento o la massima riduzione degli impatti negativi derivanti dai trasporti e dal consumo di risorse extra-locali; in questo senso un pilastro fondante della disciplina è stato il mantenimento di legami stretti e proficui tra gli impianti (con le relative produzioni) e le realtà locali interessate dagli impianti stessi, pertanto l’indirizzo di tutte le ricadute positive (economiche, ambientali, sociali), derivanti da tali produzioni energetiche, pressoché unicamente verso i territori locali del parco. Il lavoro svolto, approdato alla disciplina approvata, è stato anche il risultato di un processo di partecipazione e di una serie di consultazioni e di azioni di sensibilizzazione con i soggetti locali interessati, primi fra tutti gli agricoltori. I criteri fatti propri dal Parco interessano tutte le fonti rinnovabili oggi presenti: pertanto riguardano sia il fotovoltaico e il solare termico, che l’eolico, che le biomasse, delle quali il territorio del parco è particolarmente ricco grazie ad una superficie forestale ed aree agricole che coprono oltre l’80% dell’area protetta, fino alla piccola geotermia ossia quella per impianti di singole utenze. L’Amministrazione del parco ritiene dunque che il lavoro svolto ed appena approvato costituisca un serio e concreto contributo alla promozione ed allo sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili anche all’interno di un territorio protetto e di valore, quale è il parco, fornendo certezze sulla fattibilità e sulle tipologie di impianti compatibili con questo territorio. In questo quadro va sottolineato che i criteri licenziati stabiliscono inoltre un primo importantissimo punto di equilibrio tra le esigenze di produzione libera di energia pulita e le necessità (non derogabili) di tutela dell’ambiente naturale e di salvaguardia degli ecosistemi e della biodiversità, garantendo livelli elevati di sostenibilità ambientale e di compatibilità paesaggistico territoriale degli impianti.
Ricordiamo che la disciplina approvata sarà visionabile e consultabile sul sito internet del Parco oltre che pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 22 del 30.5.2012.