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Clicca per leggere: OGGI E’ LA VOLTA DI FITCH A SPARGERE PAURE TIMORI E DUBBI SEGUITO A RUOTA DA UN CERTO FUEST ANCH’ESSO CONTRO LA MANOVRA DEL GOVERNO L’UNICA STRADA E’ TIRARE DRITTO ED A TUTTA FORZA!
Di Admin (del 10/10/2018 @ 20:30:34, in Critica politica, linkato 389 volte)




Oggi è la volta di FITCH… Chi è FITCH? Un giocatore dell’Abbiategrasso ? Un cantante austriaco ? Il nome di un ristorante danese ? Nooo.. che dici mai! E’ l’ennesima AGENZIA Internazionale di valutazione del credito e del RATING quella maledetta parolina che ormai da un decennio sembra padrona incontrastata delle banche e del settore finanziario.


Un 2000 dipendenti che si sentono in grado ed in diritto di decidero loro per noi!

Ebbene oggi tocca a FITCH a dire: ALLARME! RISCHI CONSIDEREVOLI SUGLI OBIETTIVI DELLA MANOVRA! E giù tutta la canea che ha trovato ancora alimento per le sue fauci!

I giornali in fotocopia giù a spargere paure.. Capirai!

Fitch ha già detto che quella valutazione di BBB con prospettive negative ad inizio del 2019 potrebbe anche vedere un peggioramento.Il rating dell’Italia sarà deciso in base ai dettagli della manovra.




 Volete ridere? Non basta FITCH. C’è anche FUEST che dalla Germania intima: “ O il governo di Roma cambia la sua politica,o il vostro Paese sarà costretto ad abbandonare la moneta unica.Che però sopravviverà! Capirai che bellezza…

Chi è questo FUEST? E’ il Direttore dell’Istituto economico di Monaco di Baviera.

 Ovviamente ha anche aggiunto:la Germania non si farà ricattare dalla linea dura del Governo italiano…



 Ma il massimo l’ha raggiunto Alessandro De Angelis Vicedirettore dell’Huffpost in una articolessa stile Scalfari ove al termine di centinaia di parole del tipo “ siamo al dunque” “si rischia un declassamento” “giornata drammatica” “ incrinatura nel Governo”
aggiunge in chiusura: 'isolamento testardo e spavaldo dei due leader di governo, e con esso la roboante rivendicazione che si andrà avanti, sempre e comunque, rivela il cinico calcolo politico che sta dietro l'intera operazione. La costruzione di un gigantesco e potente alibi elettorale. Qualunque sarà lo scenario delle prossime settimane rimarrà inalterata, e anzi risulterà potenziata, la narrazione che già da tempo tiene insieme una coalizione di governo che assomiglia sempre di più a una "cosa gialloverde", intesa come blocco politico che, nell'esperienza di governo, sta definendo una sua soggettività sovranista. Salvini e Di Maio potranno sempre rivendicare il "siamo noi che vi volevamo liberato dalla povertà", "siamo noi che volevamo restituire le pensioni agli italiani". Ma i poteri forti, le perfide tecnocrazie, il grande capitale, tutti i pezzi di un sistema che non si rassegna "ci hanno fermato". È una narrazione perfetta per trasformare la prossima campagna per le europee in un'ordalia del popolo contro i suoi nemici, l'Europa in primis, scaricando su di essi il prezzo che il paese, nel frattempo, dovrà pagare.

 Mamma mia… liberateci di costoro!