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Clicca per leggere:DALL’ANALISI DI DE RITA ( CENSIS ) ALL’IMPIETOSA FOTOGRAFIA INPS SUI PRIMI 10 MESI DEL 2016 SUL MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA
Di Admin (del 20/12/2016 @ 19:09:31, in Politica, linkato 554 volte)





Interessante come sempre l’analisi sull’Italia e sulla situazione economica in generale del Bel Paese fatta da Giuseppe De Rita storico Presidente del Censis che proprio di recente ha pubblicato il consueto Rapporto sulla situazione Sociale del Paese.

Persona di assoluta affidabilità che di cifre ne ha analizzate tante nel corso della sua lunghissima carriera e dalle cifre ha saputo trarre precise indicazioni anche di carattere generale visto che è sociologo ed editorialista.

 Ne abbiamo ascoltato una lunga intervista diffusa da Radio Radicale.

                                                              
 

L’Italia ha detto non è poi quel pase “allo sbando” che può sembrare guardandosi attorno.

 L’Italia ha 4 settori ,4 filiere in cui eccelle nel mondo.E nessuna altra nazione può vantare un tal numero di comparti economici di assoluto livello. 1) filiera del lusso ( borse,scarpe,accessori ) 2) filiera eno-gastronomica 3 ) aziende di componentistica 4 ) turismo


C’è un però.Da sempre l’italiano preferisce mettere a frutto i guadagni e non reinvestirli se non in minima parte in azienda. Oltre alla sotto dimensione delle nostre aziende rispetto alla media europea e mondiale,si tende a mettere i soldi in immobili che poi verranno messi a frutto sul mercato alla ricerca di rendita.

Da sempre così. Quindi si allarga sempre di più la forbice tra anziani e giovani.Chi se non le persone più anziane ha la possibilità di aver accumulato capitali ? Non di certo i giovani alla ricerca del lavoro ( dipendente ) giovani che spesso dipendono proprio da genitori o nonni per tirare avanti.

E’ un’analisi obiettiva e credibile.Scarsa propensione al rischio, sottocapitalizzazione delle aziende,eccessiva burocratizzazione , scarsità di preparazione adeguata dei nostri giovani che hanno troppo spesso cercato studi di interesse personale piuttosto che mirati in prospettiva secondo ciò che indicano i mercati profondamente mutati a seguito dell’era digitale e globalizzata.

Un paese insoma con grandi potenzialità ma rattrappito su se stesso.

 Queste sono analisi condivisibili basate su dati certi.


Non le “sparate” da “imbonitore da mercato centrale” fatte dall’ex Premier Renzi. Un Renzi che è riuscito in tre anni a spaccare il paese ( oltre che il PD ) con una serie di leggi come il Jobs Act con esiti nefasti e con dati e cifre quelli sì, da paura. Jobs Act ( riforma del diritto del lavoro )






Dati Inps ( osservatorio sul precariato ) sui primi 10 mesi del 2016


CALANO le assunzioni stabili AUMENTANO i licenziamenti disciplinari BOOM dell’utilizzo dei voucher


 ASSUNZIONI STABILI A TEMPO INDETERMINATO MENO 492.000 RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL 2015!!! -32%

16.899 PERSONE LICENZIATE IN PIU’ RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL 2015 + 3,4%

13.089 PERSONE LICENZIATE PER MOTIVI DISCIPLINARI IN PIU’ RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL 2015 +27,4%

UTILIZZO DEI VOUCHER DA 10 EURO 121,5 MILIONI DI VOUCHER + 32,3% RISPETTO AL 2015



VOUCHER: è un buono lavoro per il pagamento di lavoro accessorio, vale a dire lavoro saltuario, lavoro non tutelato da un contratto.Voucher del valore di 10 euro dei quali 7,50 vanno al lavoratore per un’ora di lavoro. Il voucher non dà diritto a disoccupazione,maternità,malattia,assegni familiari, ma dà diritto a pensione e copertura inps e inail.




Di fronte a tali cifre anche il Ministro del Lavoro Poletti si è detto pronto a limitare l’utilizzo dei voucher pur continuando a definire il Jobs Act una buona legge.

 Ricordiamo che questo Jobs Act potrà essere depotenziato o addirittura messo a rischio dalla spinta della CGIL che ha promosso ben 3 referendum nel 2017.Uno proprio per la cancellazione dei voucher,uno per il ritorno all’art.18 nelle aziende sopra i 5 dipendenti ed uno per garantire che le imprese subappaltatrici paghino i contributi ai propri dipendenti.

Deciderà la Consulta entro l'11 gennaio se ci sarà il via libera.

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